La galassia anarchica e no Tav dietro l'ipotesi di sabotaggio. Gli esposti di Fs già in autunno

Dopo la denuncia del gruppo la Procura apre un fascicolo. I sospetti su un'azione dolosa

La galassia anarchica e no Tav dietro l'ipotesi di sabotaggio. Gli esposti di Fs già in autunno
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Sulle anomalie e i guasti segnalati da Ferrovie dello Stato, si accende il faro dei magistrati. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato, dopo l'esposto presentato dal Gruppo Fs alla Digos della Questura di Roma, che l'ha trasmesso ai pm della Capitale. A loro toccherà valutare se ipotizzare dei reati e quali, e se eventualmente trasmettere tutto alle Procure di competenza dei luoghi dove si sono verificati i guasti sospetti, Milano e Firenze. L'opposizione attacca il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, da mesi sotto accusa per i ritardi e i disagi che si verificano sulla rete ferroviaria, imputandogli una sorta di regia dietro l'esposto. Il Mit nega, e commenta la denuncia come «fatto grave e inquietante» auspicando «chiarezza nel minor tempo possibile». Il Gruppo ha fatto sapere di aver deciso di rivolgersi alla magistratura dopo «l'ennesimo incidente anomalo», e nell'esposto ha segnalato almeno sei guasti accaduti tra l'11 e il 15 gennaio, «solo in apparenza di natura tecnica». Chiede così di indagare sull'esistenza di un'eventuale e quanto mai grave «attività interna o esterna» all'azienda, finalizzata a «destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo Fs e il relativo management». Ma il ministro resta sotto attacco: «Anziché millantare ipotesi di complotto dovrebbe mettersi seriamente al tavolo per garantire un servizio fondamentale per i cittadini», dice Elena Bonetti, Azione.

Di certo gli episodi messi nero su bianco da Ferrovie non sarebbero gli unici ad aver destato sospetti. Nei mesi scorsi sarebbero stati segnalati altri casi anomali alla Digos, poi trasmessi ai magistrati. Tra cui il maxi incendio del 28 novembre 2024 nel parcheggio Italfer di Roma. Una delle piste è che l'incendio sia stato appiccato con dei fumogeni.

Del resto, si fa filtrare da ambienti del ministero, non sarebbe la prima volta che accadono eventi dolosi sulle infrastrutture, con lo sfondo del sabotaggio. Negli anni, nei casi di dolo accertato, le azioni sono state ricondotte alla galassia anarchica e no Tav, come quando nel luglio 2019 un rogo doloso ha mandato in fumo una cabina elettrica dell'alta velocità a Rozzano. Lo stesso punto dove già nel 2014 erano state ritrovate due molotov. E a pochi mesi di distanza, una tanica di benzina su una gru per i lavori dell'alta velocità, nella stazione di campo Marte. Episodi mai rivendicati.

Ma secondo i dati di Rfi, circa l'82% dei ritardi del traffico Av è causato da problemi tecnici. Si tratta di capire se in questa mole di guasti ci sia davvero qualcosa che non torna. Intanto ieri Ferrovie ha fatto sapere che «sta fornendo tutti gli elementi utili alle autorità». E che «per limitare il ripetersi di tali anomalie» ha «pianificato una serie di azioni a protezione dell'infrastruttura».

Intensificata la vigilanza «nelle stazioni e nei punti nevralgici dell'infrastruttura», aumentate le telecamere di sicurezza e rafforzato il «presidio di tecnici» di Rfi «per rendere più tempestivo l'intervento in caso di nuove anomalie».

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