Una parte di Chiesa cattolica tifa per il centrosinistra. E questo è un dato certo. Ma padre Bartolomeo Sorge, gesuita, parteggia in maniera palese o quasi.
In uno dei suoi ultimi tweet, il consacrato, che in passato ha diretto La Civiltà Cattolica, ha scritto quanto segue sull'esito delle elezioni regionali: "Due Italie. EMILIA ROMAGNA: benestante, guarda al futuro, rinvigorita dalla linfa nuova delle “sardine”. CALABRIA: ferma al palo, si affida al congenito antimeriodalismo della Lega, senza speranza". La vittoria di Stefano Bonaccini, del Partito Democratico e delle "sardine" è sinonimo di apertura al futuro. Quella di Jole Santelli e del centrodestra nella terra calabrese rappresenta tutt'altro. L'analisi di Sorge, dal punto di vista progressista, è cristallina, mentre la Calabria nella disamina del gesuita è appunto "ferma al palo". Un consacrato può prendere una posizione di questo tipo? La domanda è iniziata a circolare negli ambienti sin dalla comparsa del tweet. Ma Sorge aveva già specificato quali fossero le sue preferenze elettorali.
Quasi in contemporanea con l'esordio delle "sardine" a Bologna, del resto, il padre gesuita aveva equiparato il movimento anti-Salvini con lo spirito dei primi cristiani. Il simbolo, ossia un pesce, è lo stesso. Altri ecclesiastici italiani ritengono che l'associazione tra i " primi cristiani" e le "sardine" rappresenti un insulto al sangue dei martiri, ma tant'è. Padre Bartolomeo Sorge si era espresso così: "Il pesce delle piazze di oggi (le “sardine”) è - come il pesce dei primi cristiani (IXTHYS) - anelito di libertà da ogni “imperatore” palese o occulto". Quando le "sardine" sono scese per la prima volta in una piazza di Roma, poi, padre Bartolomeo Sorge aveva commentato trionfante sempre via social: "Da BOLOGNA a ROMA : dal “pesce” come simbolo e segno (JXtus) alla nuova moltiplicazione dei “pesci”: “siamo in 100.000!”. L'analisi post-elettorale fa dunque parte di un filone che dura da mesi. Vale la pena sottolineare come non tutta la Chiesa cattolica voglia schiacciarsi sulle istanze delle "sardine" e del centrosinistra.
Un altro sacerdote, padre Francesco Sollazzo, che abbiamo di recente intervistato, ha dichiarato in relazione al manifesto programmatico delle sardine
che: " La pretesa, opponendosi al principio di partecipazione, è una vera e propria forma di violenza che non può essere tollerata, ma rigettata da tutte le componenti sociali che operano nell’orizzonte politico del Paese".
Due Italie. EMILIA ROMAGNA: benestante, guarda al futuro, rinvigorita dalla linfa nuova delle “sardine”. CALABRIA: ferma al palo, si affida al congenito antimeriodalismo della Lega, senza speranza.
— Bartolomeo Sorge (@BartolomeoSorg1) January 27, 2020
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