Il giallo della lettera alla Ue ora manda in tilt il governo

Caos sulla missiva circolata nel pomeriggio. Mef smentisce. Conte: 'Quella vera l'ho io'. Di Maio chiede vertice lampo

Il giallo della lettera alla Ue ora manda in tilt il governo

È giallo sulla lettera del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, alla Commissione Ue. Il testo della missiva circolato nelle redazioni a metà pomeriggio è stato smentito "nel modo più categorico" dal Tesoro, che in una breve nota ha parlato di contenuti che "non corrispondono alla realtà". E il premier Conte rivela: "La lettera vera ce l'ho io, non i media". Nelle anticipazioni il governo parlava di tagli alla spesa per il reddito di cittadinanza e la quota 100 e diceva no alla flat tax in deficit. "Dal lato della spesa, il governo sta avviando una nuova Revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022. Inoltre - riportava il testo poi smentito - siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione Europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso".

Dopo la diffusione delle anticipazioni, il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha subito preso le distanze: "Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all'Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna - ha sottolineato su Facebook. E ha insistito: "Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla. Non esiste! Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!". A Di Maio hanno fatto eco i 5 stelle nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera: "Veniamo da anni di politiche di austerità che hanno scaricato sulle fasce più deboli i costi della crisi, tramite la distruzione dello stato sociale - hanno spiegato in una nota congiunta - quell'epoca è chiusa e archiviata. Reddito di Cittadinanza e Quota 100 non si toccano. Ciò di cui l'Italia ha bisogno in questo momento è di ulteriori politiche espansive di rilancio economico. In questo senso vogliamo abbassare presto le tasse a famiglie e imprese e siamo sicuri che la Lega non voglia tagliare il welfare per finanziare la flat tax. Il governo vada avanti unito contro l'austerità". La Lega al momento tace. La parola adesso passa al Tesoro, che per il momento ha solo confermato che la lettera "sarà inviata stasera entro i tempi previsti".

"È bene rimarcare la gravità della diffusione di testi, peraltro in versioni non corrispondenti a quelle su cui il ministro Tria e il presidente Conte stanno lavorando, trattandosi di questioni particolarmente delicate che incidono su interessi fondamentali dello Stato, e che coinvolgono la delicata interlocuzione con le istituzioni europee e che possono avere ricadute negative sui mercati. Il presidente del Consiglio ha appena sentito telefonicamente il ministro Tria e ha concordato con lui di sollecitare tutte le verifiche, anche giudiziali, affinché chi si è reso responsabile di tali fughe di notizie false sia chiamato alle conseguenti responsabilità", si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Il premier Giuseppe Conte parla di "scorie della campagna elettorale che vanno smaltite" ma la tensione nella maggioranza e nel governo non accenna a diminuire all'indomani dell'esito delle Europee. E allora il presidente del Consiglio, nell'annunciare un vertice lunedì, sembra fissare un timing ben preciso. Un'ultima mediazione: se nel giro di pochi giorni le fibrillazioni non dovessero cessare e gli strappi e le fughe in avanti non rientrare, si rivolgerà direttamente gli italiani. Il suo auspicio però è che venga annunciato ai cittadini il rilancio dell'azione del governo. I temi da affrontare sono tanti e i nodi vanno sciolti - il messaggio di Conte - solo nella sede dell'esecutivo. A partire dagli emendamenti, come quello sullo sblocca cantieri presentato dalla Lega in cui si annuncia la sospensione del codice degli Appalti con M5s che è pronto ad investire l'Anac della questione. E dalla flat tax "il cui progetto non è ancora arrivato" a Palazzo Chigi. Ma ora è un altro il terreno di scontro all'interno della maggioranza: il vicepremier Di Maio ha alzato le barricate di fronte alla possibilità di una revisione della spesa sulle politiche sociali.

Un piano di risparmi sul welfare, cioè su reddito di cittadinanza e quota 100, non è negli accordi, la sua tesi. Il Mef e poi Palazzo Chigi hanno smentito il testo della lettera circolata nel tardo pomeriggio che portava la firma del ministro Tria con tanto di sottolineature.

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