Giallo "rinforzato" per tutta Italia. Ristoranti aperti per i pranzi festivi

Cambia il colore ma non le restrizioni che diventano più aspre dal 21 dicembre col blocco tra le regioni. Cene negli hotel proibite il 31. Natale, 26 e 1 gennaio vietato uscire dal Comune

Giallo "rinforzato" per tutta Italia. Ristoranti aperti per i pranzi festivi

Si scrive giallo, ma si legge color arcobaleno. Con tendenza intermittente al rosso. Il ministro Francesco Boccia e poi il premier Giuseppe Conte l'hanno battezzato «giallo rinforzato». È la tonalità con cui gli italiani dovranno fare i conti nel periodo delle vacanze. Libertà e divieti, ma più sacrifici che divertimento e relax. Il nuovo dpcm che verrà varato oggi, e dovrebbe rimanere in vigore fino oltre l'Epifania, disegna un sentiero largo ma zeppo di ostacoli, strettoie e passaggi obbligati. «Dicembre - spiega il ministro degli Affari regionali intervenendo al webinar 5G Italy e il Recovery Fund dev'essere il mese che ci fa mettere in sicurezza il Paese senza fare un lockdown nazionale. Da qui a 15 giorni - è la previsione di Boccia - tutta Italia o gran parte d'Italia sarà gialla, ma pensiamo a restrizioni puntuali per le feste che non ci facciano allentare i nostri comportamenti». Insomma, un passo in avanti e mezzo passo indietro. Lo schema è semplice: lo sfondo in tinta gialla, ma poi un duplice accerchiamento sul calendario. Il 21 e fino al 6 gennaio scatterà il primo blocco: i confini fra le regioni, anche gialle, diventeranno frontiere invalicabili. Divieto di spostamenti «verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 nonché del 1 gennaio 2021, anche ubicate in altro comune» recita la bozza arrivata ieri al consiglio dei ministri convocato nella notte. In realtà c'è dentro il governo un'anima più soft che preme per lasciare la possibilità di girare, ma probabilmente vincerà l'ala dura di Boccia, Speranza e Franceschini che vogliono limitare i movimenti. La situazione è ancora fluida e oggi è previsto un altro incontro con le Regioni prima della decisione finale, ma è facile immaginare il guinzaglio corto per le ferie di fine anno: i lombardi rimarranno nel perimetro della Lombardia e così tutti gli altri. Chi andrà all'estero, dovrà rassegnarsi alla quarantena.

Di più, il guinzaglio si stringerà ancora nei giorni, chiamiamoli così, da bollino rosso: Natale, Santo Stefano, Capodanno. L'idea è addirittura quella di inchiodare ciascuno nel proprio comune, trasformando di fatto il giallo in rosso.

Certo, dovrebbe sempre essere possibile raggiungere il comune di residenza, forse anche il proprio domicilio, ma questo non sarà sufficiente a ricomporre i pezzi di famiglie divise. E nemmeno le possibili deroghe, tutte da valutare, riempiranno il vuoto degli affetti: forse i muri cadranno davanti alla solitudine degli anziani. Forse. Ma l'esecutivo non promette una favola a lieto fine. Anzi, la messa di Natale sarà anticipata e il coprifuoco inizierà alle 22 tutti i giorni, compreso l'ultimo dell'anno. Qualcuno aveva pensato di aggirare la catasta dei divieti prenotando una stanza in hotel, magari in città o a portata di mano, così pensando di riappropriarsi del cenone di Capodanno. Ma ecco la contromossa: dopo le 18, anche nei giorni sacri o votati alla convivialità, i ristoranti, pure quelli di albergo, chiuderanno i battenti e sarà possibile solo un tristissimo servizio in camera. Niente veglioni, niente abiti da sera e naturalmente sci in cantina.

I ristoranti, unica parziale consolazione, rimarranno aperti anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e per l'Epifania. Con il solito orario da caserma. C'è stata una lunga discussione, alla fine ha prevalso Italia Viva e il partito della tolleranza.

Ma è un punto in una partita dominata dagli intransigenti. Qualcosa, naturalmente, potrebbe cambiare ancora oggi: le Regioni, che avrebbero voluto scongelare palestre, piscine e impianti di risalita, tenteranno fino all'ultimo secondo di strappare concessioni, ma i margini di manovra sembrano ristretti. Conte non sigillerà le nostre case, ma di fatto si entrerà col contagocce.

«Non metteremo limiti al numero dei commensali - afferma il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, ospite di Lilli Gruber - ma sconsiglierei di aprire ai non conviventi».

In conclusione saranno feste allo specchio: ciascuno farà compagnia a se stesso.

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