"Un gigante...". Ora scende in campo la "corrente" di Di Maio

I parlamentari vicini al ministro degli Esteri plaudono alla scelta delle dimissioni. Ora nel MoVimento 5 Stelle esplode la "guerra" tra correnti

"Un gigante...". Ora scende in campo la "corrente" di Di Maio
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Le dimissioni di Luigi Di Maio dalla presidenza del Comitato di garanzia del MoVimento 5 Stelle suscitano le reazioni degli esponenti più vicini al ministro degli Esteri. E c'è chi paragona l'ex capo grillino ad un "gigante".

È il caso dell'onorevole Cosimo Adelizzi, che sui social si è lasciato andare a quanto segue: "Con le dimissioni di oggi da presidente e membro del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle hai dimostrato, per l'ennesima volta Luigi, di essere un gigante". E ancora: "Chi ti conosce non potrà che apprezzare la bontà di questo gesto, nella speranza che i contenuti e le idee trovino sempre più spazio all'interno della nostra grande comunità - ha continuato Adelizzi - Hai tutta la mia stima.Andiamo avanti insieme, rispettando tutti e guardando sempre al bene del Paese".

Giuseppe Conte, in questi giorni, ha anche posto il tema delle "correnti" presenti tra le fila grilline. Un meccanismo partitico che lo statuto del MoVimento 5 Stelle vieta per statuto. Ma sono proprio i "dimaiani", per così dire, a dire la loro con decisione in questa fase post-rinuncia del loro riferimento politico. Un altro parlamentare grillino, Davide Serritella, ha parlato di "gesto nobile": "Come al solito - ha fatto sapere via Facebook, così come ripercorso dall'Ansa - un gesto nobile da parte di Luigi Di Maio. Avanti ora con maggiore condivisione e più pluralità di idee, che vanno sempre rispettate e valorizzate. Il Movimento è casa nostra".

Intanto, tra i pentastellati circolano più ipotesi interpretative attorno alla scelta dell'ex vertice del Comitato di garanzia. Si cerca di comprendere se quello di Luigi Di Maio sia un passo indietro o il lancio di un guanto di sfida in direzione dell'ex premier giallorosso e gialloverde che stava predisponendo un'assemblea dove si sarebbe potuto discutere d'espulsione. Di certo c'è che la "corrente" di Di Maio si sta stringendo attorno al suo "capo".

L'onorevole Andrea Caso, sempre via social, ha detto la sua senza fronzoli: "Luigi Di Maio è stato l'unico ad assumersi le proprie responsabilità dimettendosi prima da capo politico e oggi dal comitato di garanzia di sua spontanea volontà, aprendo una discussione interna sulla leadership del Movimento". La mossa, insomma, significherebbe pure a mettere in discussione il ruolo apicale ricoperto al momento da Giuseppe Conte. E Di Maio, dimettendosi, si sarebbe tenuto le mani libere per eventuali iniziative politiche.

Caso ha poi approfondito il suo punto di vista: "Ciò che chiediamo in questo momento - ha continuato, nel suo post - è semplicemente maggiore condivisione e il rispetto della pluralità di idee, ma soprattutto diciamo basta alla gogna mediatica e all'odio verso chi chiede semplicemente un dialogo trasparente

all'interno del nostro Movimento. Basta a richieste di pseudo-processi sommari". No, insomma, alla "ghigliottina" politica cui l'ex leader politico dei grillini potrebbe essere comunque sottoposto.

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