È il giorno più buio. Biden: "Armageddon". Zelensky evoca il "disastro nucleare". E Lavrov attacca Kiev

Il presidente Usa spaventa il mondo: "Putin non scherza". La Casa Bianca corregge il tiro: "Rischio non imminente". Il leader ucraino: "Raid preventivi dalla Nato". Mosca: "Vuole usare armi di distruzione di massa". L’ok Ue alla missione di addestramento.

È il giorno più buio. Biden: "Armageddon". Zelensky evoca il "disastro nucleare". E Lavrov attacca Kiev

New York. La minaccia di Vladimir Putin di usare l'atomica è reale. A evocare il rischio di un'apocalisse nucleare è Joe Biden, secondo il quale «per la prima volta dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili cubani c'è la minaccia di un Armageddon nucleare». Lo zar del Cremlino «non stava scherzando quando ha parlato del possibile uso di armi nucleari, chimiche o biologiche, perché il suo esercito è in difficoltà. Stiamo cercando di capire quale possa essere la via d'uscita di Putin. Dove può trovare una via d'uscita?», ha proseguito il presidente americano nel corso di un evento di raccolta fondi a New York. Parole che hanno scatenato il panico, costringendo la Casa Bianca a raddrizzare il tiro: «Non abbiamo indicazioni che la Russia si stia preparando ad usare l'arma nucleare, ma la retorica di Putin è da irresponsabili e rischia di creare un'escalation», ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre, ribadendo che gli Stati Uniti non hanno avuto nessuna indicazione della necessità di cambiare la loro «postura nucleare».

Per il presidente francese Emmanuel Macron, tuttavia, «quando si commentano queste questioni bisogna parlare con prudenza». Sul nucleare è intervenuto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che al termine del vertice informale dei leader Ue a Praga ha sottolineato: «Penso sia molto importante dare una risposta chiara alla minaccia sull'uso delle armi nucleari che abbiamo sentito. La risposta dev'essere che nessuno dovrebbe usarle, tale utilizzo sarebbe pericoloso per il mondo ed è inaccettabile». «Prendiamo tutte le minacce di escalation seriamente, ma non vogliamo essere intimiditi, vogliamo difendere gli interessi di chi crede nel diritto internazionale», ha spiegato da parte sua il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

Anche il leader ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto al vertice di Praga: «Tutti noi siamo sull'orlo di un disastro nucleare a causa della cattura della centrale nucleare di Zaporizhzhia», dove i russi hanno ieri danneggiato una linea elettrica, costringendo il reattore 6 a ricorrere ai generatori diesel. E in un'intervista alla Bbc ha negato di aver parlato di attacchi preventivi della Nato alla Russia per escludere la possibilità che usi le armi atomiche, sostenendo di esser stato frainteso e che la traduzione sia stata strumentalizzata da Mosca. Il riferimento è al suo discorso di giovedì: il suo portavoce Serhii Nykyforov ha precisato che si riferiva a sanzioni preventive da applicare prima dell'invasione della Russia, perché l'Ucraina non avrebbe mai chiesto l'uso di armi nucleari. Ma per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov la frase sull'attacco preventivo contro il suo paese conferma come la decisione Putin di lanciare l'operazione speciale era corretta, «Mosca non può lasciare passare queste dichiarazioni». Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov invece sostiene che è l'Ucraina che potrebbe usare vari tipi di armi di distruzione di massa: «Non possiamo mettere a tacere l'intensificarsi delle discussioni sul possibile uso di armi nucleari, soprattutto non possiamo ignorare le azioni sconsiderate del regime di Kiev, che mirano a creare rischi di utilizzo di vari tipi di armi di distruzione di massa». Nel frattempo Putin ha parlato al telefono con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan il quale, secondo l'ufficio della presidenza di Ankara, gli ha ribadito di «essere pronto a fare la propria parte per la risoluzione pacifica della questione ucraina, in un modo che possa essere un vantaggio per tutti». Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha riaffermato che gli Usa sono «pronti» a risolvere il conflitto attraverso la diplomazia quando Mosca dimostrerà di essere «seriamente intenzionata».

E l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell ha anticipato prima del vertice la richiesta ai leader di supportare una nuova tranche di finanziamenti per «sostenere militarmente l'Ucraina e anche per una missione di addestramento». Al termine dell'incontro, il premier ceco Petr Fiala ha confermato di aver «raggiunto un accordo sulla missione di addestramento Ue».

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