Buttarsi dal balcone era l'unica via di uscita per sfuggire alla furia del fidanzato. Da Malta, dove l'ha raggiunta il padre, la giovane di Arzachena caduta dal quarto piano di un hotel dell'isola nella notte tra mercoledì e giovedì, arriva la versione della 18enne Claudia Chessa, ora ricoverata al Policlinico de La Valletta, dove dovrà essere operata alla schiena per le conseguenze della caduta da un'altezza di circa dodici metri. Una vicenda ancora piena di punti oscuri, che somiglia a quella più tragica di Martina Rossi, la studentessa genovese morta nel 2011 precipitando dal balcone di una camera di albergo a Palma di Maiorca per sfuggire ad uno stupro di gruppo. La ragazza sarda, che si trovava a Malta da novembre per studiare l'inglese ed era stata raggiunta da Alessio Lupo, 27 anni, anche lui di Arzachena, con il quale ha una relazione da circa tre anni, un rapporto abbastanza burrascoso. Interrogato dagli inquirenti maltesi, che ipotizzano il reato di violenza domestica, il giovane è stato fermato per 48 ore e poi liberato. È già rientrato in Italia con il divieto di avvicinarsi a Claudia per tre anni. Ma i punti da chiarire sono ancora tanti, le forze dell'ordine italiane sono state informate, ma al momento non sono coinvolte nelle indagini. Cosa è accaduto nei momenti precedenti alla caduta? Si sa che prima dell'incidente i due avevano trascorso la serata in discoteca. Sembra che Alessio fosse un po' alterato e avesse fatto uso di stupefacenti. Tornati in albergo, a notte fonda ci sarebbe stato un litigio. Poi la caduta. «Mi sono buttata dalla finestra perché minacciata di morte ed era l'unica via d'uscita», ha raccontato la 18enne al padre. Nel lanciarsi avrebbe deliberatamente cercato di finire sopra un tendone, che infatti ne attutito la caduta, scongiurando danni ancora più gravi. «Mia figlia non è una pazza, non si è lanciata dal balcone per un semplice litigio, è stata picchiata e ha cercato di scappare per salvarsi». Silvano Chessa è un fiume in piena. Dopo aver raggiunto la figlia venerdì mattina ha dovuto fare ritorno in Sardegna a causa di un lutto, ma ha potuto raccogliere la testimonianza di Claudia. È stata lei a dirgli che ci sono le telecamere di videosorveglianza proprio davanti alla vetrata dalla quale si è buttata. «Stava correndo via da lui, ha urlato e chiesto aiuto. È stata percossa e ne ha i segni su tutto il corpo. È stata picchiata al volto, le sono stati tirati e strappati i capelli che infatti ora le mancano, lui l'ha morsa e presa a pugni nel petto», racconta Chessa, che ora parlerà con gli investigatori locali. Quella sera Alessio, nel locale, non avrebbe preso bene l'insistenza di Claudia per tornare in hotel perché non le piaceva l'ambiente.
«Lui ha iniziato ad insultarla e colpirla - continua il papà - finché una volta arrivati in camera si è scatenato. Lei un paio di giorni prima aveva chiamato sua madre per dirle che c'era stato un litigio tra loro e lui le aveva dato uno schiaffo, chiedendole subito dopo scusa. Noi ci siamo preoccupati».
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