Enrico Letta, al pari degli altri leader di partito, questo pomeriggio ha registrato l'intervento nel salotto di Porta a Porta che andrà in onda questa sera su Rai1. Il segretario del Partito democratico ha rimarcato la sua nostalgia per il governo di Mario Draghi: "In questi giorni se il governo Draghi fosse stato in completa funzione non solo sarebbe intervenuto sulla crisi energetica ma anche sul salario minimo e la riduzione delle tasse sul lavoro e invece siamo in questa campagna elettorale brutta, profondamente divisiva e con l'impressione di aver perso Draghi, lo ha detto lui stesso, per me un danno molto grave". Il governo di Mario Draghi è caduto per le azioni di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ex alleato che oggi Enrico Letta rinnega.
Pnrr e reddito di cittadinanza
Sulle misure da adottare per il prossimo governo, il segretario del Pd rivendica il mantenimento del reddito di cittadinanza, anche grazie al Pnrr: "Il Mezzogiorno è fatto di tanta iniziativa positiva, poi c'è il reddito di cittadinanza: l'obiettivo della misura, ovvero contrastare tutto ciò che è povertà e marginalità, è giusto che ci sia e deve rimanere. La parte sull'incentivo al lavoro deve essere fatta meglio. Ad esempio nel Pnrr ci sono più di 4 miliardi finalizzati alle politiche attive del lavoro e c'è tanta roba come 100mila come nuove aule 4.0 per le scuole". Per Letta, questo, è un investimento che consente "ai ragazzi non di entrare nel passato, quando vanno a scuola, cioè nel 900, ma nel futuro".
Caro energia
Enrico Letta è contrario allo scostamento di bilancio per mitigare gli effetti dei rincari energetici e rilancia la proposta che Giorgia Meloni fa da settimane: "Si deve disaccoppiare il costo dell'energia da rinnovabili da quello del gas e se l'Europa non lo fa, l'Italia deve farlo. Lo scostamento di bilancio lo vedo come ultima ratio perché vuol dire fare debito. Se si fa tanto debito per consentire di pagare le bollette, nel pagare le bollette si dà metà di quei soldi agli speculatori".
L'attacco al centrodestra
Incapace di accettare la sconfitta elettorale, Enrico Letta attacca ancora la coalizione: "La destra si è unita solo per la spartizione del potere, ma è divisa su tutto il resto. Per questo noi dobbiamo fare il massimo sforzo in queste ultime ore, parlando di scuola e sanità pubblica e dei temi principali, come i cambiamenti climatici e i diritti". Poi, ha aggiunto: "La dinamica che è in corso in tanta parte del paese sta aprendo opportunità anche e forse innanzitutto a noi, opportunità triangolari che rendono molto meno semplice la vittoria della destra. Salvini ha già iniziato la spartizione delle poltrone del governo, ma ha iniziato a farlo troppo presto". E mentendo, sapendo di mentire, Letta parlando del suo partito ha detto: "Chi commenta le cose del nostro partito sono i leader degli altri partiti e quindi non sono commenti benevoli e disinteressati nei nostri confronti. Ci sono poi Calenda e Renzi che hanno passato l'intera campagna elettorale a commentare le vicende del PD forse nostalgici che da lì venivano. Io ho visto solo una grande unità nel partito". Letta critica il centrodestra ma lui per gli avversari fa lo stesso e spera di essere preso sul serio.
"Ragazzi fuori di casa a 24 anni"
A Porta a Porta, Enrico Letta nega di voler fare la patrimoniale e la chiama in altro ma, nei fatti, si tratta di una misura molto simile, lo chiama "contributo degli ipermilionari, quelli con sopra i 5 milioni. E sarebbe un segno di attenzione al fatto che i giovani abbiano un aiuto".
Non la chiama patrimoniale ma nei fatti è quello e aggiunge: "10mila euro ai giovani che compiono 18 anni? In quella misura c'è la voglia di dire ai giovani 'mettiti in proprio', 'crea una tua attività o fai un pezzo di scuola o di università come investimento'". Quindi, sottolineando che gli italiani escono di casa dopo i 30 anni, dice: "Me lo sono messo in testa come obiettivo: i ragazzi devono uscire di casa a 24 anni e noi dobbiamo aiutarli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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