Giro di vite sulle strade, ora tocca ai monopattini: obbligo di casco e targa

Ipotesi di modifica del codice: sanzioni più severe per chi guida drogato o ubriaco e controlli serali

Giro di vite sulle strade, ora tocca ai monopattini: obbligo di casco e targa

Chi usa i monopattini potrebbe presto vedersi obbligato a indossare il casco e ad applicare la targa sul mezzo, proprio come avviene per gli scooter. È una delle novità allo studio del governo per mettere un freno agli incidenti, spesso molto gravi, che coinvolgono questi strumenti di mobilità alternativa. Ma queste non sono le uniche novità, perché il Codice della strada potrebbe essere rivisto per offrire più tutele ai ciclisti e per punire in modo più severo chi provoca incidenti sotto l'effetto di alcol e droga. Il giro di vite pensato dall'esecutivo prevederebbe anche maggiori controlli notturni sulle strade e campagne di prevenzione nelle scuole.

Tutti questi temi sono stati affrontati ieri nel corso di una riunione al ministero dei Trasporti, che ha coinvolto il ministro competente Matteo Salvini ma anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, quello dell'Istruzione Giuseppe Valditara e il capo della polizia Lamberto Giannini. Il vertice è stata l'occasione, come spiega il dicastero in una nota, «per fare il punto della situazione su incidenti, funzionamento della patente a punti e sulla necessità di coinvolgere maggiormente le scuole in attività di informazione e prevenzione, anche con la possibilità di attribuire crediti scolastici. Il ministro fa sapere che è già arrivato il via libera per l'incremento dei controlli, anche nelle fasce notturne.

Mentre gli altri temi dovrebbero essere approfonditi a gennaio, quando sarà convocato un tavolo con i tecnici per stilare le proposte normative e regolamentari. Tavolo che successivamente sarà allargato ad altri soggetti come il ministero della Giustizia. Le proposte, in particolare quella che prevede novità per i conducenti dei monopattini, non convincono del tutto Assosharing, l'associazione di categoria degli operatori di sharing mobility in italia. «Abbiamo più volte affermato la disponibilità a valutare l'introduzione dell'obbligo di targa precisa una nota -. Per quanto riguarda l'obbligo di casco per i maggiorenni, la misura renderebbe l'Italia un'anomalia su scala europea, disincentivando gli investimenti in un settore che sta contribuendo a diversificare l'offerta di mobilità urbana in un'ottica sempre più sostenibile». L'associazione fa inoltre sapere che da uno studio dell'Osservatorio sharing mobility emerge come vi siano 2,07 incidenti ogni centomila chilometri percorsi con monopattini in sharing e 5,01 ogni centomila spostamenti. «Si tratta di valori di un ordine di grandezza simile rispetto a quelli verificati in altri servizi di sharing con scooter e biciclette», dicono. Da parte sua il Codacons applaude il giro di vite, ma «senza un incremento dei controlli lungo le strade qualsiasi misura rischia di essere inefficace», aggiunge. «Da anni chiediamo di adottare misure per incrementare la sicurezza stradale e tutelare l'incolumità di chi usa i monopattini conclude il Codacons -. Nel settore regna infatti il far west anche a causa della carenza di norme nazionali efficaci che regolamentano l'utilizzo di tale mezzo di locomozione sempre più frequente sulle nostre strade. Solo tra il 2021 e il 2022 in Italia si sono registrati in totale 23 morti alla guida di questi mezzi, e il numero di incidenti gravi è in forte ascesa».

Di qui la richiesta al governo di disporre il divieto di utilizzo dei monopattini per i minori, rendere il casco obbligatorio indipendentemente dall'età, introdurre l'obbligo di targa e copertura assicurativa al pari di ciclomotori e automobili e installare limitatori di velocità.

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