Giungla monopattini Ancora un incidente

Ferito un diciannovenne, grave la donna caduta venerdì. Il nodo del vuoto legislativo

Giungla monopattini Ancora un incidente

Milano Lotta tra la vita e la morte la donna di 31 anni che venerdì mattina è rimasta coinvolta in un incidente stradale a Milano, in zona Melchiorre Gioia a bordo di un monopattino elettrico. Sfrecciando per via Braga non ha rispettato la precedenza, andandosi a schiantare contro un autocarro. Nell'impatto la donna ha battuto violentemente la testa ed è stata travolta dall'autocarro. Operata per trauma cranico all'ospedale Niguarda è in rianimazione.

A meno di 24 ore un altro incidente ha visto coinvolto un monopattino, sempre a Milano, questa volta a Città Studi. Un ragazzo di 19 anni, nella notte tra venerdì e sabato, verso le 2 circa, ha perso il controllo del mezzo elettrico che stava guidando mentre attraversava via Sidoli ed è caduto. Soccorso dal 118 è stato portato al Policlinico, senza riportare lesioni.

La rivoluzione della mobilità alternativa nelle città, che vede in prima fila mezzi elettrici in sharing, nello specifico i monopattini, sta portando una serie di pericoli e un aumento degli incidenti sulle strade del Paese. Anche per colpa dell'ambiguità normativa e del vuoto legislativo che ha accompagnato la loro introduzione. Un emendamento di Italia Viva inserito nel Decreto Milleproroghe li ha equiparati alle biciclette, se con motore di potenza inferiore ai 500 watt: il risultato è che questi mezzi possono essere guidati in strada e sulle piste ciclabili da chiunque dal momento che non sono richiesti patente o casco (obbligatorio solo dai 14 ai 18 anni).

La facilità dell'accesso al noleggio inoltre, fa sì che chiunque, soprattutto i ragazzini, possano «saltarci sopra» e scorazzare anche a velocità sostenuta ovunque. Ma con un limite di velocità sulla carta di circa 25 chilometri orari questi mezzi sono troppo veloci per circolare sulle piste ciclabili, e troppo lenti e poco visibili sulle strade. Nonostante, infatti, sia obbligatorio avere segnali sonori e luminosi, queste due ruote nel traffico risultano «invisibili»: troppo silenziosi e poco segnalati per essere visti chiaramente da auto e furgoni.

Non solo, la legge al momento prevede che il casco sia obbligatorio solo dai 14 ai 18 anni per i monopattini elettrici e non lo sia affatto per le biciclette. Inutile dire che sarebbe piuttosto complesso per le società di sharing dover pensare a come «allegare» il casco ai mezzi o comunque trovare un modo igienico e sicuro per fornirlo, essendo per altro i monopattini a «flusso libero», quindi senza l'obbligo di agganciarli a qualche stallo con eventuale box.

Altro elemento legato al tema sicurezza è certamente la conoscenza e il rispetto del Codice della Strada: dal

momento che i mezzi a due ruote si possono guidare senza patente, chi li noleggia o li usa per spostarsi molto spesso ignora la segnaletica stradale e le norme base del Codice con effetti estremamente rischiosi i per tutti.

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