"Golden Goose? Nel 2025 (ri)penseremo alla quotazione"

Il ceo Silvio Campara: Golden Goose cresce del 14%. "Siamo passati dalla cultura dell'apparenza a quella dell'appartenza"

"Golden Goose? Nel 2025 (ri)penseremo  alla quotazione"
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«Con l'arrivo dei social media siamo passati dalla cultura dell'apparenza a quella dell'appartenza» dice Silvio Campara, 45 anni, ceo di Golden Goose il marchio delle sneaker di lusso italiane che l'anno scorso ha fatturato 586 milioni di euro con una crescita del 14% sul 2022. «Nel primo semestre di quest'anno abbiamo registrato un aumento del 12% guidato però dal + 18% del retail» aggiunge il giovane manager annunciando l'apertura entro il 2024 di 29 negozi diretti che si sommano agli attuali 191. Inevitabile chiedere come mai non è avvenuta l'annunciata quotazione in Borsa e lui serafico risponde che si va in mare quando il meteo dà delle indicazioni ragionevoli, non quando si passa dalla calma piatta allo tzunami nella stessa giornata (ma ci riproveranno nel 2025). Ieri sera Golden Goose ha organizzato per la seconda volta un mega evento nel bel mezzo dell'interminabile fashion week parigina. La serata s'intitola We always be those kids (Siamo sempre quei ragazzi), si svolge nello storico teatro Elysée Montmatre e serve per il lancio della collezione P/E 2025 con la nuova attesissima sneaker Forty2. Se qualcuno gli chiede chi sono in realtà «quei ragazzi» Campara risponde che l'85% dei consumatori di Golden hanno tra i 16 e i 45 anni: il target più infedele del mondo anche se loro vantano un bel 60% di «repeaters», ovvero i fedelissimi del brand. Il perché è presto detto: il brand ha una narrativa molto evoluta, ha capito che la personalizzazione è fondamentale e che il futuro del lusso sta nella capacità di rendere nuovamente umane le relazioni tra marchi e consumatori.

Il discorso è talmente interessante per gli addetti ai lavori della moda che quasi ci si dimentica del gossip scoppiato la scorsa estate sulla presunta relazione tra Silvio Campara e Chiara Ferragni. Affronta lui l'argomento dando un altro dato su cui riflettere: «Un tempo avevamo 5 amici e non 24 milioni, ma di quei 5 ti potevi fidare sul serio erano veri».

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