"Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà, a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia". A dirlo è Amedeo Franco, uno dei magistrati della Cassazione che nel 2013 emanò una sentenza di condanna contro Silvio Berlusconi. Come già scritto, l’audio choc è stato scoperto da Il Riformista e nella puntata di ieri sera di Quarta Repubblica il caso ha tenuto banco: sarebbe stato impossibile il contrario.
Nell’audio mandato in onda si è sentita anche la seguente considerazione, sempre uscita dalla bocca del togato: "L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto. In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del…ci continuo a pensare. Non mi libero. Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo". Amedeo Franco fu relatore della sezione feriale della Cassazione presieduta dal magistrato Antonio Esposito che emise contro l’ex tre volte premier quella sentenza per frode fiscale nell’ambito del cosiddetto processo Mediaset, iniziato nel 2005.
Ecco, è chiaro che le parole di Franco scoperchiano un vero e proprio vaso di Pandora dal contenuto sconcertante: quella sentenza contro il leader di Forza Italia era clamorosamente sbagliata, appositamente pilotata. Insomma, un vero e proprio golpe giudiziario contro il Cavaliere e gli azzurri, che ora pretendono la ricerca della verità.
Alle dure parole arrivate nella tarda serata di ieri da parte del numero due di FI Antonio Tajani – che ha parlato di colpo di Stato giudiziario contro Berlusconi – nella mattinata odierna la compagine azzurra ha battuto i pugni sul tavolo per chiedere giustizia e verità.
Chi c’è dietro al complotto? Scoprirlo è un dovere. Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia e vice presidente della Commissione finanze di Montecitorio, ha commentato con una nota il fatto, parlando di disegno sovversivo dai contorni inquietanti: "Che ci sia stata una parte della magistratura che avesse in odio per ragioni puramente ideologiche il Presidente Berlusconi lo si era compreso da tempo; che la sinistra e i populisti del M5S ne abbiano approfittato dal punto di vista elettorale e politico pure. Oggi abbiamo anche le prove", ha affondato il colpo l’azzurro.
Alle parole di Giacomoni si sono sommate quella della collega e compagna di partito, la deputata Sandra Savino: "Oggi che è provata l'innocenza di SIlvio Berlusconi non basta parlare di riforma del Csm o della magistratura, ma è necessario andare a fondo per capire chi ha orchestrato una manovra che ha estromesso ingiustamente il leader di Forza Italia dal Parlamento".
Le reazioni in casa Forza Italia
Due big del partito come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna hanno commentato duramente quanto emerso nelle ultime ore. La capogruppo azzurra a Montecitorio ha affondato il colpo: "La storia del Paese, oltre che quella personale del Presidente Silvio Berlusconi, fu manipolata. La verità, lentamente, è in marcia, ma chi risarcirà Berlusconi? Chi ridarà al Paese una stagione politica cancellata con una sentenza?". Le ha fatto eco la vicepresidente della Camera che invoca la verità: "Le rivelazioni emerse sulla stampa a proposito della condanna di Silvio Berlusconi sono angoscianti. È la conferma della persecuzione giudiziaria da noi sempre denunciata e le stesse parole utilizzate dal relatore della causa in Cassazione Amedeo Franco dimostrano la gravità di quanto avvenuto. Adesso è necessario che emerga tutta la verità per tutelare il giudizio storico sulla persona e su un leader politico che ha dato tanto al Paese, ma anche tutti i cittadini che hanno a che fare con la giustizia e i tanti magistrati che compiono il loro dovere in maniera integerrima".
Inoltre è arrivata anche la presa di posizione di Licia Ronzulli, che chiede un risarcimento politico per Silvio Berlusconi: ospite del salotto televisivo di Coffee Break su La7, la senatrice azzurra ha chiesto che il Cavaliere sia fatto senatore a vita. Quindi, la nota di Giorgio Mulè, portavoce parlamentare di Forza Italia: "Il presidente Berlusconi ha resistito a questa orribile ingiustizia con la certezza e la caparbietà di vedere riconosciuta un giorno la verità. Il momento è arrivato. L'Italia e il Parlamento che rappresenta il Paese non devono cercare vendette, ma avere la capacità di riformare nel profondo una giustizia che con il recente 'caso Palamara' ha mostrato il suo lato più nauseabondo. È altrettanto vero e sacrosanto che al Presidente Berlusconi venga riconosciuto il giusto risarcimento: la politica libera dai pregiudizi faccia oggi un esame di coscienza e trovi il modo per riparare".
Infine è arrivato anche il commento di Massimiliano Salini, europarlamentare e coordinatore di Forza Italia in Lombardia: "Le recenti rivelazioni de Il Riformista sulla sentenza di condanna in Cassazione nei confronti del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi proiettano ombre sinistre sul funzionamento della giustizia italiana e legittimano interrogativi gravissimi su quanto realmente accaduto.
Una persona dotata di buon senso inorridisce, prova paura e perde speranza di fronte ad un potere dello Stato, qual è quello giudiziario, che distrugge senza base giuridica la reputazione di un leader politico. Abbiamo il dovere di reagire chiedendo che sia fatta chiarezza con la massima urgenza: pretendere risposte in tempi rapidi è un atto di responsabilità verso i cittadini e verso il Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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