Le giornate nere e gli eventi estremi si moltiplicano. Una «emergenza a tenaglia» che unisce Nord e Sud nel combinato disposto di nubifragi e incendi, un feroce ossimoro meteorologico che costringe il governo a rivedere la gerarchia delle sue priorità e a lavorare in prima linea su questo fronte, di concerto con la Protezione Civile. L'esecutivo è pronto a dichiarare lo stato d'emergenza per le regioni più colpite. I governi regionali faranno una prima quantificazione dei danni - l'Emilia Romagna ha presentato una richiesta di 40 milioni - e trasmetteranno il tutto al governo nazionale. Nello Musumeci (nel tondo) a quel punto riceverà la relazione del direttore della Protezione Civile, per poi deliberare lo stato di emergenza, all'inizio della prossima settimana.
Il Consiglio dei ministri, nel frattempo, ha messo in campo ieri un decreto con norme ad hoc per facilitare, in presenza di eventi meteo estremi, la possibilità di chiedere la cassa integrazione a ore, escludendola dal computo delle 52 settimane del biennio mobile. «È una risposta importante per la tutela della sicurezza dei lavoratori» commenta il ministro della Salute, Orazio Schillaci «soprattutto in quegli ambiti in cui sono maggiormente esposti alle temperature elevate». La misura riguarda in particolare la Cigo per l'edilizia e la Cisoa per l'agricoltura. Musumeci, invece, sottolinea «l'assurdità di una Unione Europea priva di una flotta di Canadair adeguata».
Il ministro è più che mai convinto che la risposta all'emergenza incendi risieda nel rafforzamento della flotta aerea. Di recente, ha partecipato a Lisbona alla sessione dei ministri dei Paesi più direttamente interessati - oltre all'Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Germania, Slovenia, Repubblica Ceca - con la presenza del Commissario europeo per la gestione crisi, Janez Lenarcic. In quella sede ha ribadito che per una efficace lotta agli incendi boschivi è necessario lavorare sulla formazione della flotta aerea europea - che sarà composta da 23 velivoli - ma bisogna fare di tutto per rivedere i tempi di consegna. L'Italia si è mossa anche autonomamente ma si fa fatica ad avere consegne prima del 2028, stante che sul mercato c'è una sola azienda costruttrice. La Protezione civile è impegnata ad acquisire altri Canadair e velivoli leggeri anfibi; ma va accelerato l'impegno di Bruxelles. La macchina dei soccorsi italiani comunque si muove a pieno regime. Se i Vigili del Fuoco tra il 23 e il 26 luglio hanno effettuato 1738 interventi divisi tra Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia, la Protezione Civile Nazionale continua a muoversi a supporto delle Protezioni civili regionali. Il protocollo di risposta prevede in prima battuta l'invio delle squadre di terra, poi l'attivazione della flotta aerea regionale - la Sicilia ha 11 mezzi - il terzo step è l'attivazione della flotta nazionale. La soglia che dalla Protezione Civile viene considerata come «emergenziale» è quella delle 15 richieste.
Ebbene questa soglia è stata raggiunta quest'anno 4 volte: la prima volta il 23 luglio (15); il 24 luglio si è passati a 23 richieste; il 25 luglio è stato toccato il livello massimo con 34 richieste, mentre ieri ci si è attestati sulle 22 «chiamate». Un primo segnale positivo che si punta ora a consolidare, confidando anche in una parziale tregua del vento e dell'afa.
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