I l governo «festeggia» l'accordo sul Recovery fund ma in Italia i soldi sono già finiti. E dall'Europa è in arrivo una Troika mascherata: la Commissione europea creerà una task force per coordinare l'attuazione del Recovery plan e per sostenere gli Stati membri nella messa a punto dei piani nazionali di ripresa e di resilienza che i governi dovranno presentare per ottenere i finanziamenti. Il gruppo di lavoro, che sarà insediato in seno al segretariato generale dell'esecutivo Ue, inizierà a lavorare a partire dal 16 agosto. Ad annunciarlo è il commissario europeo, Margaritis Schinas, al termine del collegio dei commissari. La task force sarà guidata dalla vicesegretaria generale della Commissione, la francese, Cèline Gauer. «Dopo l'accordo storico di martedì sorso sul Bilancio pluriennale e su Next Generation Eu spiega Schinas - il collegio ha deciso di creare una task force» che opererà «all'interno del segretariato generale, sotto l'autorità della presidente Ursula von der Leyen, che coordinerà l'attuazione del Recovery per tutta la Ue nell'ambito della pandemia».
In Italia nelle ore in cui maggioranza e opposizione si confrontano (e scontrano) sulle opzioni da mettere in campo per spendere i fondi (circa 200 miliardi) il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri lancia l'allarme: «Servono subito soldi in cassa per lo Stato italiano e il Mes è la via più conveniente». È un retroscena del Sole24ore che racconta delle preoccupazioni, sulla tenuta dei conti, manifestate da Gualtieri ai capi delegazione della maggioranza, prima del Cdm che ha dato il via libera allo scostamento. Al netto della smentita, debole e tardiva (arrivata dopo la polemica), Gualtieri pone un tema divisivo sul tavolo dell'esecutivo Conte: «Con altri 25 miliardi di deficit, il Mes diventa decisivo per evitare problemi alle casse dello Stato». Un passo indietro, rispetto all'euforia post accordo in Europa che sembrava allontanare il ricorso al fondo salva-Stati. Il Tesoro nega: «Per il bilancio dello Stato non esiste alcun problema di cassa», riferiscono fonti Mef. Troppo tardi: la temperatura in casa grillina schizza. E anche dall'opposizione partono le fucilate contro i giallorossi: «Pur di rifilarci il Mes come pretende il suo Pd, il ministro Gualtieri parla di problemi di cassa per l'Italia. Dopo mesi di lockdown cosa si aspettava? Quello di Gualtieri è un pessimo segnale per i mercati e un'assurdità dopo i successi delle ultime aste dei Btp. Anziché gli italiani, il Pd tutela gli interessi della Troika. Questo governo mette in pericolo l'Italia», attacca il leader della Lega Matteo Salvini. Quanto siano i fondati i timori di Gualtieri dipenderà dall'entità dello scostamento di bilancio: 22 o 25 miliardi? Con 22 miliardi si consentirebbe di conservare un tesoretto da 3 miliardi di euro che eviterebbe di stressare le casse dello Stato. Quello della liquidità è un dossier che piomba con urgenza sul tavolo dell'esecutivo. Da un lato servono soldi per non mandare in sofferenza le casse dello Stato, dall'altro si sognano programmi sui 200 miliardi che arrivano (dovrebbero) dall'Europa con il Recovery fund. È un paradosso. Un altro allarme arriva dal senatore dell'Udc Antonio De Poli: «Sullo scostamento di bilancio il Governo cambi rotta, ascolti le proposte dell'opposizione di centrodestra in vista del prossimo decreto: si azzerino le tasse, rinviando le scadenze fiscali al 2021 a beneficio di cittadini famiglie e imprese, e si rifinanzi subito il bonus baby sitter per medici infermieri e sanitari (i soldi sono finiti)».
Le opposizioni incalzano l'esecutivo: «Depositerò alla Camera la proposta di legge di Forza Italia per l'istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per il Recovery plan. Le risorse che arriveranno dall'Ue e che in parte accresceranno comunque il debito dell'Italia, non potranno essere gestite dalla sola maggioranza o dal governo», annuncia il capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini.
Più cauta la leader di Fdi Giorgia Meloni: «Siamo favorevoli a condividere tutto quello che serve ad aiutare gli italiani in questi momenti - poi dipende da come si vorrà fare la commissione monocamerale o bicamerale. Finora la disponibilità del Governo è stata totalmente di facciata».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.