Trovare una possibile chiave politica perfino nell'uccisione di Giulia Cecchettin e puntare il dito contro il governo, colpevole di sostenere il patriarcato e la mascolinità tossica, è una tentazione che emerge periodicamente nelle dichiarazioni politiche. Così Lucio Malan ricorda non solo che «questo è il primo governo guidato da una donna», ma che i dati sui femminicidio raccontano che l'unico anno in cui c'è stato un reale calo è stato il 2020, a causa del Covid. Se nel 2018 ci furono 117 omicidi di donne, nel 2019 furono 100, 99 nel 2020, 110 nel 2021, 104 nel 2022 e 100 nel 2023.
«Di questi, solo una parte sono da considerare femminicidi perché includono anche uccisioni perpetrate da altre donne. Su queste basi, i femminicidi dal 1 gennaio al 18 novembre sono stati: 63 nel 2018, nel 2019 62, nel 2020 54, nel 2021 55, nel 2022 47, nel 2023 38. Insomma i femminicidi sono ancora troppi ma appaiono fortemente diminuiti».
L'esecutivo è comunque deciso a rafforzare le norme contro la violenza sulle donne. «Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie» scrive sui social Giorgia Meloni. Che ricorda: «È già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo», sono stati aumentati «considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole». Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara annuncia che nelle scuole ci sarà un minuto di silenzio e mercoledì verrà presentato il piano «Educare alle relazioni».
Antonio Tajani invece destinerà «a Giulia una serie di borse di studio per gli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia», mentre Annamaria Bernini fa sapere che «Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. È già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare». Matteo Salvini invece chiede per Turetta, «se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita». E Matteo Piantedosi, invita a «rafforzare soprattutto la prevenzione sul piano educativo».
L'obiettivo è rendere più stringente la disciplina in vigore (il cosiddetto Codice Rosso), prima della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. A Palazzo Madama, dunque, ci si aspetta una votazione lampo che dovrebbe essere favorita dall'ampia convergenza sul tema. Il pacchetto prevede nuove azioni normative per tenere lontani stalker e violenti; il rafforzamento degli strumenti di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima, vigilanza dinamica) con la loro applicazione ai cosiddetti «reati spia».
Arriva anche l'arresto in flagranza differita e nuove regole per la specializzazione sul campo dei magistrati e degli operatori. Infine, il testo prevede un ristoro anticipato e l'allontanamento d'urgenza dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.