Ridurre la bolletta annua delle famiglie di circa 180 euro abbassando di un grado il riscaldamento in casa, riducendo di un'ora al giorno l'accensione dei termosifoni e di 15 giorni all'anno il periodo di accensione. E risparmiare in questo modo anche 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Nella fase più delicata della guerra dell'energia, con il timore di uno stop totale delle forniture da parte di Mosca e la corsa contro il tempo per riempire gli stoccaggi in vista dell'inverno Enea pubblica uno studio sulla «riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale». L'Agenzia nazionale per l'energia ceca soluzioni. Perché il gas che arriva in Italia dalla Russia, già dimezzato a giugno, è calato - ha comunicato Eni - a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. E sugli stoccaggi siamo al 64% dell'obiettivo, ha fatto sapere Snam. Ma il rischio di un'austerity c'è: «Questo inverno è quello un pochino più delicato, dobbiamo avere gli stoccaggi pieni il prima possibile per non andare in carenza nei primi mesi dell'inverno», conferma Cingolani.
La proposta di Enea ipotizza dunque l'abbassamento di 1 grado dei termostati, dai 20 gradi abituali a 19, il che produrrebbe un risparmio medio nazionale per riscaldamento domestico del 10,7%. Con la riduzione di un'ora al giorno dell'accensione si potrebbe arrivare a una diminuzione del 3,6% del consumo. E se si attuassero in contemporanea queste due misure e se si riducesse di 15 giorni il periodo di accensione, si potrebbe arrivare a un risparmio del 17,5%, cioè di 2,7 miliardi di metri cubi di gas (1,65 miliardi derivano dalla diminuzione di 1 grado e 550 milioni dalla riduzione di un'ora giornaliera). L'effetto sulle bollette sarebbe di un risparmio complessivo, calcolato ai prezzi attuali, di 178 euro all'anno per famiglia. Se poi si usassero le pompe di calore elettriche dei condizionatori estivi anche per il riscaldamento invernale, con «una riduzione del gas per acqua calda e per la cucina» e un uso «migliore» degli elettrodomestici, si arriverebbe a ulteriore risparmio di 3,6 miliardi di metri cubi all'anno, secondo Enea. Altri 0,4 miliardi possono essere risparmiati con la sostituzione di elettrodomestici e climatizzatori più efficienti e con una illuminazione a led. Per il presidente
Gilberto Dialuce «la tempestiva adozione delle misure indicate nello studio, anche scontando un fattore di riduzione degli effetti dovuti alla difficoltà di controllare nei riscaldamenti non centralizzati, potrebbe consentire di ridurre la pressione sugli stoccaggi di modulazione del gas per il prossimo inverno, per riempire i quali, almeno al 90% entro ottobre, il governo ha adottato misure straordinarie». Il settore residenziale infatti è responsabile di circa il 30% dei consumi finali di energia. «Se regolassimo meglio gli orari del riscaldamento, riducendoli di un'ora, o abbassassimo la temperatura di un grado risparmieremmo 1,5-2 miliardi di metri cubi di gas all'anno», conferma anche Cingolani. Che annuncia «un progetto di informazione ai cittadini, che dia dei suggerimenti di comportamento e di sobrietà nell'uso delle risorse e sarà fondamentale lanciare questi messaggi a breve, visto che dopo l'estate comincerà il periodo in cui i consumi crescono». Difficile possa bastare.
Del resto il piano del governo per lo stato di allarme - l'ultimo dei tre step del piano di emergenza, al momento siamo al secondo - prevede una serie di mosse, a partire dal razionamento della fornitura per le industrie con contratti di natura commerciale, senza escludere illuminazione stradale e uffici pubblici.
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