Sovraesposto e bruciato, come una foto scattata da mani inesperte. La prima e ultima fatica letteraria di Rocco Casalino Il Portavoce, la mia storia non sta andando bene in libreria come l'ex gieffino aveva annunciato trionfalmente nei mesi scorsi, vantandosi di aver stracciato in classifica pure l'ex presidente Usa Barack Obama. Nonostante tutto, insomma, le numerose apparizioni in tv per promuovere la sua autobiografia, messe in fila tra febbraio e marzo, da Otto e mezzo a Dimartedì, da Agorà a Ciao maschio, non sarebbero alla fine servite a far breccia nei cuori dei potenziali lettori, rimasti freddini di fronte alle confessioni dell'ex potentissimo portavoce di Giuseppe Conte, nonostante la massiccia autopromozione. Una sovraesposizione che aveva persino fatto storcere il naso al segretario della Commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi di Italia Viva, quando dai dati Agcom era emerso che Rocco era secondo per esposizioni mediatica sui canali della Rai e senza contraddittorio solo a Mario Draghi, insediato a Palazzo Chigi pochi giorni prima. «A che titolo Casalino va in tv?», s'era domandato Anzaldi, «Come esponente del M5s? Come esponente del nuovo partito di Conte? O semplicemente come autore di un libro?». E, considerato che l'ultima opzione aveva il suo perché, visto che la fatica letteraria era sempre al centro delle ospitate, almeno come alibi per promuovere pure pentastellati e il precedente esecutivo fresco di esequie, Anzaldi aggiungeva un'ulteriore domanda: «A tutti gli autori di libri viene riservato lo spazio abnorme che in questi giorni il servizio pubblico sta dando a Casalino?».
Certo, nelle legittime domande di Anzaldi c'era anche l'astio non nascosto del partito di Matteo Renzi per l'ex portavoce. Ma proprio mentre per Rocco si riapre la porta del Palazzo, e sembra pronto per lui l'incarico di responsabile per le comunicazioni tv del gruppo M5s a Montecitorio, dai dati di vendita del suo libro salta fuori che è stato più visto in tv che letto in poltrona. Al momento dell'uscita Il Portavoce era nelle prime posizioni delle classifiche di vendita, arrivando al terzo posto su Amazon, per esempio, e davvero davanti a Obama. Ma in pochi giorni, proprio mentre Rocco era in tv ad autopromuoversi, il libro è scivolato via via più in basso, finendo alla nona posizione dopo appena una settimana per poi sprofondare. Ora, su Amazon, è sparito dalla top 100 sia dei libri in genere che delle sole biografie. I dati sulle vendite non sono molto più confortanti, e parlano di 16mila copie vendute in 3 mesi, che come numeri non sono proprio impressionanti, e smentiscono le auguste previsioni dell'autore e del suo mentore Giuseppi che, stando a quanto raccontato alle Iene da Casalino, aveva pronosticato un futuro da primo in classifica per Il Portavoce, sbagliando. Alla biografia della Meloni è bastata una settimana per superarlo.
Stando così le cose, solo un elettore ogni 670 degli oltre 10 milioni che nel 2018 avevano votato M5s ha scelto di diventare lettore di Rocco, sicuramente non soddisfatto di aver raccolto così poco rispetto alle altissime aspettative.
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