Grandi firme facevano la fila per la rivista di Banca Etruria

Da Cazzullo alla Napoleoni, il magazine legato all'istituto attraeva il gotha della professione. I numeri ora sono introvabili

Grandi firme facevano la fila per la rivista di Banca Etruria

Si chiamava Etruria oggi la rivista legata all'istituto di credito. Una pubblicazione che di numeri ne ha stampati molti, anche se ora sembrano essere praticamente introvabili, almeno cercandoli nel mare magnum del web. Potrebbe parere un problema secondario, rispetto al tema principale del collasso della banca, non fosse che su quelle pagine ci ha scritto il gotha del giornalismo italiano.

Da Aldo Cazzullo ad Aldo Rizzo (La Stampa), da Loretta Napoleoni ad Aldo Grasso, sono moltissime le firme che sono finite in quelle pagine. Lo scrive su Libero Franco Bechis, che fa notare come la rivista avesse una predilezione per i nomi legati al quotidiano di via Solferino.

Della rivista si parla nell'ultima assemblea di Etruria di cui è disponibile un verbale, quella di maggio 2014, in cui Pier Luigi Boschi venne scelto alla

vice-presidenza. Quella in cui si doveva prendere atto di una perdita di 81,2 milioni. E in cui qualcuno fece presente che, forse, le spese per sostenere la pubblicazione di Etruria Oggi erano decisamente eccessive.

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