Stanno facendo discutere nelle ultime ore le parole pronunciate durante un'intervista concessa "al volo" ai giornalisti all'esterno di palazzo Chigi dal Gup di Catania a cui è affidato il controverso caso Gregoretti."Ha fatto un'ottima testimonianza che mi ha chiarito tantissimi elementi", ha detto Nunzio Sarpietro di Giuseppe Conte. "Il presidente del Consiglio è quello che detta la politica generale del governo".
"Secondo lei c'è stata questa coralità nelle decisioni?", domanda un cronista. "La coralità atteneva alla metodologia generale. I singoli eventi erano poi curati dai singoli ministri. Nei vari casi c'era il ministro Salvini prima e poi la ministra Lamorgese dopo". "C'è continuità tra l'azione di Lamorgese dopo e quella di Salvini prima?", incalza ancora lo stesso giornalista."Secondo me sì"."Quindi se c'è il reato prima c'è il reato anche dopo secondo lei?". "Non parliamo ancora di reati", puntualizza il Gup,"Stiamo parlando di un processo in cui bisogna accertare se c'è il reato. Ma nella politica generale del governo quella della ricollocazione era una costante. Un liet motiv generale".
"Quindi Conte era informato sull'operato di Salvini, sui singoli fatti ed era d'accordo?", domanda ancora qualcuno. "Penso che il presidente del Consiglio sarà informato di mille cose, però non credo che possa seguire tutto minuto per minuto". "Nelle carte ci sono delle lettere in cui si parla di lavoro di squadra, a livello nazionale, internazionale ed europeo", rivela Nunzio Sarpietro. "E credo che questa sia la sintesi corretta di quello che è successo. Non c'è una collaborazione, non si può parlare di collaborazione. C'è un indirizzo politico che il ministro dell'Interno esegue".
Le domande dei giornalisti vertono poi su Giuseppe Conte:"Com'era il testimone Conte? Tranquillo e sereno?". "Molto tranquillo devo dire, mi ha fatto un'ottima impressione. Credo che rappresenti molto bene il Paese", risponde il Gup di Catania. In tanti continuano a chiedere se possano esserci gli estremi per un'azione penale."C'è da verificare se nella traduzione concreta dell'indirizzo politico, in quei frammenti fattuali ci siano dei dati di rilevanza penale", dichiara il giudice in conclusione. "Devo sentire altri tre testimoni prima di decidere".
Nonostante le parole al miele spese per Giuseppi dal Gup di Catania, il Partito democratico ha dimostrato di non gradire affatto quanto accaduto criticando la toga e mettendo nel mirino le sue parole su Conte. "Al termine dell'udienza svoltasi a palazzo Chigi, il giudice per l'udienza preliminare del caso Gregoretti si è fermato a commentare e formulare valutazioni sull'esito dell'udienza con i giornalisti. Si tratta di un comportamento molto discutibile, perché un magistrato può e deve parlare di un caso sottoposto al suo esame solo ed esclusivamente con gli atti, non con le interviste", ha affondato il capogruppo dem in commissione Giustizia della Camera Alfredo Bazoli."A maggior ragione quando il testimone escusso è un presidente del Consiglio e l'imputato un ex ministro.
Non ci stancheremo di pretendere da tutti i giudici, pubblici ministeri compresi, un maggior rigore e riserbo sulle loro attività", ha spiegato in conclusione il deputato, "a tutela della loro imparzialità nonché della dignità e della serietà della funzione svolta". Il Pd manda un messaggio a Giuseppi. Lo stanno pugnalando alle spalle?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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