Gregoretti, si vergognano del tradimento: la foto incastra Conte e il M5s

Il Movimento 5 Stelle, come il Partito Democratico, diserta i banchi del governo in Senato: l'aula di Palazzo Madama deve decidere se approvare o meno l'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sulla Gregoretti. Ma per il caso della Diciotti i grillini avevano riempito i posti in aula

Gregoretti, si vergognano del tradimento: la foto incastra Conte e il M5s

Diciotti sì, Gregoretti no. Il Movimento 5 Stelle tradisce l'ex alleato Matteo Salvini: dopo averlo salvato per il caso della nave Diciotti, ora gli volta le spalle sulla Gregoretti. Luigi Di Maio & Co non ci mettono la faccia e scappano e con loro anche il Partito Democratico, visto che i banchi del governo nell'emiciclo del Senato sono vuoti in ogni ordine di posto.

L'aula di Palazzo Madama è chiamata a decidere se approvare o meno l'autorizzazione a procedere nei confronti del segretario della Lega, nel mirino della magistratura per come operò circa l'unità navale della Guardia Costiera italiana carica di (131) migranti clandestini l'estate scorsa, quando il cosiddetto "capitano" era ancora ministro dell'Interno del governo gialloverde.

Ora che i giudici vogliono condannare l'ex titolare del Viminale i cinque stelle se ne lavano le mani. Proprio loro che salvarono Salvini nell'analogo caso della Diciotti, quando il Carroccio e il Ms erano maggioranza. Quando il governo fu chiamato in Senato per esprimersi sul caso, leghisti e grillini gremirono i banchi riservati all'esecutivo.

Oggi, invece, è il deserto. Dem e "five stars" non ci mettono la faccia (per vergogna) e scappano (sempre per vergogna). Le foto a confronto parlano chiaro e inchiodano i pentastellati, che per codardia danno buca all'appuntamento. Nessun 5stelle di governo si è presentato a Palazzo Madama per seguire la discussione e il successivo voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal tribunale dei ministri di Catania.

Stesso discorso vale per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel marzo del 2019 era la fianco di Salvini in occasione della votazione per il nodo Diciotti. Ora la sua poltrona, come tutte le altre, è vuota. Un’assenza che fa eco a tutte le altre, un'assenza tanto imbarazzante quanto codarda, simbolo di una maggioranza giallorossa che scappa di continuo dalle proprie responsabilità.

Le parole di Salvini

"Quando ci sarà il processo lo affronterò con orgoglio. A differenza di altri, io non scappo", tuona Matteo Salvini, che attende il giudizio del Senato sulla questione che gli pende sulla testa come una spada di Damocle. Il capo politico del Carroccio, dunque, è arrivato in aula e ha così parlato all'emiciclo: "Se c'è qualcuno che scappa non è fra i banchi della Lega ma fra i banchi del governo. Se avessi dovuto ragionare per opportunismo, per interesse personale non avrei preso la decisione che ho preso: si parla di un processo, non di una passeggiata Ritengo di aver difeso la mia Patria, non chiedo un premio ma se ci deve essere un processo che ci sia".

Infine, Salvini ha così chiosato: "Ho fatto il mio dovere. Non andrò a difendermi ma a rivendicare con orgoglio quello che collegialmente abbiamo fatto per l'Italia. E l'abbiamo fatto per più di un anno con gli amici dei 5 Stelle".

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