Grigliata con amici il primo maggio, multato il braccio destro di Zingaretti

Il capo di gabinetto del governatore del Lazio infrange le norme contro il coronavirus. E si giustifica: "Era un pranzo di lavoro"

Grigliata con amici il primo maggio, multato il braccio destro di Zingaretti

Anche il capo di gabinetto di Nicola Zingaretti «inciampa» nell'emergenza coronavirus. Il braccio destro del governatore del Lazio Albino Ruberti, infatti, è tra coloro che a Roma sono stati multati, il Primo maggio, per inottemperanza delle norme imposte dal lockdown. Come per il suo capo fu fatale a fine febbraio uno spritz sorseggiato sui Navigli meneghini, a scorno della più elementare prudenza, per Ruberti il gradino di inciampo è rappresentato da una sapida grigliata consumata non nella sua residenza a Roma nord ma a qualche chilometro di distanza nel quartiere popolare (ma molto glamour) del Pigneto. Non prenderà per questo il tanto temuto virus, come è successo al suo datore di lavoro, ma una sostanziosa ammenda.

A comminarla una pattuglia dei vigili urbani intervenuta sul posto grazie alla «soffiata» di un residente, insospettito dalla presenza di persone sconosciute sul terrazzo del dirimpettaio. Alla vista degli agenti Ruberti si è subito autodenunciato. «Sono stato giustamente multato perché non mi trovavo al mio domicilio - la spiegazione di Ruberti - stavo partecipando a un pranzo di lavoro in una abitazione privata. Negli ultimi due mesi ho praticamente vissuto alla Regione e, considerata la festa nazionale, ho preferito fare questo incontro a pranzo per poi tornare a casa dai miei familiari. Chiaramente pagherò subito la multa». La multa è scattata anche perché è difficile dimostrare davanti a una bella grigliata di un Primo maggio molto insolito le «comprovate ragioni professionali» richieste dal decreto del 25 marzo per giustificare una fuga dall'isolamento domestico. «Era davvero difficile superare il governatore Zingaretti che, a inizio pandemia, come se nulla fosse, faceva passerelle per Milano in cerca di Aperol Spritz - ironizza il consigliere regionale della Lega nel Lazio, Daniele Giannini -. Peggio di lui, però, ha fatto il suo capo gabinetto in Regione che, nel pieno della quarantena, ha pensato bene di organizzare braciolate in casa di amici il primo maggio e per questo giustamente sanzionato».

Sui social la notizia è subito rimbalzata e in tanti hanno ironizzato sulla lunga catena di gaffe politiche legate a questa emergenza e targate Pd.

A iniziare dall'incauto acquisto di mascherine per undici milioni di euro proprio da parte della Regione governata da Zingaretti.

I piddini, insomma, sono stati gli ultimi a festeggiare con aperitivi prima del lockdown e i primi a sentirsi fuori dal tunnel dell'emergenza con le grigliate della festa dei lavoratori. Un tempismo considerevole.

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