Grillo congela il M5S: ecco cosa succederà adesso

Beppe Grillo invita i 5 Stelle alla pazienza: "Non si possono prendere decisioni avventate. Rimanere in silenzio e non assumere iniziative azzardate". E sullo sfondo c'è Vito Crimi

Grillo congela il M5S: ecco cosa succederà adesso

Nel momento di estremo caos interviene ancora una volta Beppe Grillo. Mentre i big pentastellati sono rimasti spiazzati dall'ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che rischia di decapitare il Movimento 5 Stelle, il comico genovese ha ritenuto opportuno esporsi pubblicamente sui propri canali social per invitare gli eletti alla pazienza in attesa di un momento di chiarezza interno.

Il co-fondatore del M5S ha scritto che "le sentenze si rispettano" e ha ammesso, senza nascondersi dietro un dito, che la situazione "è molto complicata". Per questa ragione "non possiamo negarlo": è inutile allontanare le voci o sminuire gli allarmi. La polveriera nei 5 Stelle è sotto gli occhi di tutti, eppure Giuseppe Conte non sembra essere affatto preoccupato. "La mia leadership non dipende dalle carte bollate", ha dichiarato ieri.

La mossa di Grillo

Da parte di Grillo dunque non c'è solo l'ammissione di un periodo più che travagliato per il Movimento. C'è di più: il suo intervento può essere letto come un atto di prudenza di un padre di famiglia, che senza giri di parole ribadisce che in questo momento non si possono "prendere decisioni avventate". Un genitore che invita i propri figli "a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire". Il post è stato rilanciato e condiviso da Conte.

Il tutto in attesa di un confronto che promuoverà anche con Giuseppe Conte, che invece sventola tranquillità e parla di un nuovo voto degli iscritti online per la ratifica. Il punto è proprio questo: se l'ex premier è considerato il leader del Movimento 5 Stelle, allora per quale motivo è servita la presa di posizione di Grillo che sembra mettere tutto in stand-by? E a questo punto sorge spontanea un'ulteriore domanda: il comico genovese sta dalla parte dell'avvocato o di Luigi Di Maio? Il post di Grillo può essere interpretato come un intervento che serve a tamponare un'emergenza. Un compito che evidentemente chi di dovere non sta svolgendo nel migliore dei modi.

Ma cosa può accadere ora? I pentastellati potrebbero tentare la controffensiva per tutelare Conte, ma la battaglia legale continuerà. Come scritto da Francesco Boezi su ilGiornale.it, un parlamentare grillino sostiene che si debba ripartire con il processo che ha consentito all'ex premier di piazzarsi al vertice. In tal modo si potrebbe evitare un terremoto politico, le cui conseguenze sarebbero incalcolabili. Ma tutto è appeso a un filo e l'equilibrio è utopia.

Il ritorno di Crimi

Mentre si aspetta che si tolgano l'alone di mistero e la fitta nube di incognite sulla casa del M5S, c'è chi ha ipotizzato un ruolo di Vito Crimi come guida temporanea del Movimento. L'ex reggente ha fatto sapere al Corriere della Sera che non si tirerebbe indietro: "Io mi sono messo a disposizione. Se serve il mio supporto in quanto reggente all’epoca dei fatti io ci sono". Ma comunque si è detto pronto a scommettere che se invece toccherà a Beppe Grillo, "lo farà". Nelle chat interne iniziano a circolare meme su Crimi che, dopo l'uscita di scena di Di Maio, aveva preso le redini in attesa di Conte. "Sono tornato m...", è la scritta ironica che compare sulla foto.

L'approdo di Crimi al timone dei 5 Stelle - seppur in maniera momentanea - testimonierebbe il grado di caos che regna sovrano nel Movimento, incartato dalle sue stesse regole e falcidiato da correnti interne che si muovono in maniera silenziosa ma che di certo non passano inosservate.

Come dimenticare alcune gaffe di Crimi? Quando non ricordava la quinta stella polare del M5S e solo dopo un suggerimento aveva esclamato "innovazione". Oppure quando era stato immortalato in Aula rilassato, con la testa all'indietro e gli occhi chiusi.

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