Niente, è più forte di noi. Lo smartphone, la nostra implacabile estensione sensoriale, ha sempre una corsia preferenziale. Siamo fatti così noi italiani, ci piace da morire. Chiedete alla Polstrada. E così, come previsto, il nuovo testo del codice della strada che inizia l'iter parlamentare a giugno prevede mano leggera per chi viene beccato (e sono tanti) ad armeggiare smartphone alla guida. Si pensava al ritiro della patente per sei mesi, arriverà una multa. Se arriverà. Quanto al ritiro siamo indietro rispetto a molti Paesi, e non solo agli intransigenti: una settimana, un mese al massimo. Una presa per i fondelli. E il bello è che ancora si parla di auricolari quando la gran parte delle persone scrive. Se ne riparlerà.
Ma andiamo con ordine. Cominciando dal cellulare alla guida, la causa della stragrande maggioranza (secondo la Polstrada è il 92% del totale) degli incidenti. Emergenza che ha spinto a introdurre multe più salate per i senza cuffie o vivavoce: le sanzioni andranno da 422 a 1697 euro. In commissione Trasporti si era parlato di sospensione della patente da due a sei mesi: si andrà invece da una settimana a trenta giorni. In caso di infrazione reiterata da uno a tre mesi. Niente accordo anche sull'aumento dei limiti di velocità a 150 chilometri orari su autostrade a tre corsie. Modifica chiesta dalla Lega, sul quale però non si sono messi d'accordo i 5 Stelle e il Ministero dei Trasporti. I due partiti al governo, invece, sono favorevioli alla possibilità di abbassare il limite di velocità su alcune strade extraurbane, soprattutto nei pressi dei grandi centri. Tra le novità nel Codice della Strada quella delle strisce rosa per donne incinte e gratuità dei parcheggi destinati ai disabili. E ancora. Sanzioni raddoppiate per chi va in giro senza assicurazione, così come la polizia stradale avrà la possibilità di effettuare un test della droga su un automobilista, nel caso lo ritenga necessario, anche senza segni di alterazione. Confermata l'abolizione della tassa di possesso per i veicoli storici e la cancellazione dell'obbligo degli anabbaglianti di giorno fuori dai centri abitati.
E veniamo agli scooteroni, croce e delizia. L'Italia è l'unico paese dell'UE che vieta la circolazione ai 125 in autostrade e tangenziali. Non sarà più così, visto che il nuovo Codice della Strada eliminerà il divieto, a patto che alla guida ci sia un maggiorenne. Sarà valutato l'obbligo per i motociclisti di dotarsi di abbigliamento tecnico e per i ciclisti di indossare il casco. Per quanto riguarda la possibilità di andare contromano in bici, invece, la valutazione verrà fatta dalle amministrazioni comunali.
E comunque - è bene ricordarlo ad uso dei ciclisti che già si sentono padroni di inventarsi la viabilità - sarà permesso solo nei centri storici pedonalizzati. Infine vengono introdotti nel Codice della Strada i mezzi categorizzabili di micro mobilità elettrica di piccola taglia come i «segway», i monopattini, gli skate e gli hoverboard.
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