"Le tessere della sinistra...", "Ci insulta": scontro tra Meloni e Cgil

Giorgia Meloni evidenzia come sia più semplice essere "di sinistra" in ambito culturale e la Cgil richiama l'epoca fascista

"Le tessere della sinistra...", "Ci insulta": scontro tra Meloni e Cgil

Giorgia Meloni ha il pregio di essere da sempre una leader senza dietrologie. La numero uno di Fratelli d'Italia nel suo ultimo intervento ha criticato in maniera decisa l'ingerenza dei sindacati in alcuni ambiti, tra i quali la scuola. L'intento di Giorgia Meloni era quello di sottolineare come, soprattutto nella scuola italiana, ci sia una radicata tradizione di insegnanti con idee e ideologie vicine alla sinistra e che, spesso, docenti di schieramento opposto non vengono visti di buon grado.

"La sinistra ha paura di uno Stato in cui ti misuri indipendentemente dalle tessere che hai, sei hai quella del Pd o sei amico, o sei un lecchino, ma perché sei bravo", ha detto Giorgia Meloni durante un intervento elettorale. La leader di Fratelli d'Italia ha poi aggiunto: "Io sogno una nazione nella quale tu per essere un buon docente non devi avere la tessera della Cgil, per fare bene il magistrato non devi essere per forza iscritto all’Anm".

Le parole di Giorgia Meloni sono state utilizzate come un pretesto per la sinistra e i sindacati per sventolare per l'ennesima volta lo spettro del fascismo. In maniera subdola, come spesso stanno facendo in queste ultime settimane, ma lasciando intendere ben altro rispetto a quello che dichiarano. A stretto giro dalla diffusione delle parole di Giorgia Meloni, infatti, è arrivata una nota della Cgil, una replica alle parole della leader di Fratelli d'Italia in cui il sindacato è riuscito a utilizzare la parola "fascismo" per contestare quanto detto dalla numero uno di FdI: "L'onorevole Meloni, nella foga della campagna elettorale durante un comizio a Catania ha dichiarato: "Sogno una nazione nella quale tu, per essere un buon docente, non devi per forza avere la tessera dalla Cgil" insultando in un colpo solo gli iscritti alla Cgil e tutta la scuola italiana".

Nella nota, quindi, il sindacato aggiunge: "Ricordiamo, incidentalmente, all'onorevole Meloni, che libertà di insegnamento e libertà di iscrizione a qualunque sindacato sono principi fondamentali della Costituzione italiana non a caso nata dalla lotta contro il fascismo che quelle libertà, insieme a tante altre, aveva cancellato. Ma siamo certi che di questo sia perfettamente al corrente". Sebbene quello di Giorgia Meloni sia un pensiero abbastanza diffuso, la Cgil conclude: "Ricordiamo, incidentalmente, all'onorevole Meloni, che libertà di insegnamento e libertà di iscrizione a qualunque sindacato sono principi fondamentali della Costituzione italiana non a caso nata dalla lotta contro il fascismo che quelle libertà, insieme a tante altre, aveva cancellato. Ma siamo certi che di questo sia perfettamente al corrente".

Non poteva mancare la risposta di Giorgia Meloni, che a margine di un evento elettorale a Termoli ha dichiarato: "Ho visto che alcuni esponenti Cgil si sono risentiti, ma secondo me hanno interpretato male. Non intendevo mica dire che la Cgil utilizza metodi illeciti per favorire i suoi iscritti. Facevo solamente notare che la sinistra, genericamente intesa, ha sempre rivendicato con orgoglio la sua forza negli ambiti della cultura, negli ambiti artistici e accademici e anche della scuola".

Quindi, Giorgia Meloni ha fatto notare come "Il fatto che in questi ambiti sia più facile definirsi di sinistra che di destra è un fatto difficilmente negabile, e che per di più la sinistra rivendica.

Solo io non credo sia normale che un docente, o un artista "non allineato" con le idee della sinistra debba temere di dichiararlo. La citazione della Cgil era solo una semplificazione di questo concetto. Vorrà dire che useremo altri esempi".

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