Trento La festa di Halloween a Trento finisce in tragedia. È mistero sulla morte di Matteo Silini, 20 anni, matricola di ingegneria dell'informazione e dell'organizzazione d'impresa, che da appena poche settimane si era trasferito a Trento da Temù, in Val Camonica.
Il ragazzo era da sempre attivo nel sociale e appassionato di sport, giocava a pallone ed era anche un velocista. Uno sportivo insomma. Ma la notte di Halloween, è morto. Qualcosa è andato storto, perché dopo aver partecipato alla festa organizzata nello studentato dove si era trasferito, il collegio di recente apertura «Nest», si è ritirato nella sua stanza, ma da lì non è più uscito. Dalla ricostruzione dei fatti, pare che al termine della festa il ragazzo insieme ai suoi coinquilini fosse andato a letto e quando il giorno dopo, in tarda mattinata, gli amici sono andati a trovarlo in camera, dormiva ancora. Nel primo pomeriggio ancora non si era alzato e gli amici sono tornati in stanza, ma lui aveva grosse difficoltà respiratorie.
Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi, due ambulanze e l'automedica arrivano, la situazione è irrecuperabile. I soccorritori hanno provato a rianimarlo ma il ragazzo che aveva rimesso, pare con tracce di sangue nei fluidi, non ha dato segni di ripresa e si è spento.
Per tutto il pomeriggio, fino a tarda sera, sul posto gli inquirenti e la scientifica hanno scandagliato la stanza e sentito sia l'organizzazione che gli amici di Matteo, ma pare che non siano stati rinvenuti elementi che facciano pensare ad alcun reato e nella camera non sono state trovate sostanze alcoliche o altro che apparentemente potrebbe aver cagionato la morte del giovane.
Per il pubblico ministero, Alessia Silvi, che ha seguito le indagini, in buona sostanza non sussistono elementi che facciano pensare che sia vittima di un reato, per cui la procura non aprirà un'inchiesta e non è stata richiesta nemmeno l'autopsia, in quanto la causa della morte accertata dai sanitari è un arresto cardiocircolatorio, una sfortunata morte naturale causata da un malore.
È stato uno shock per tutta la comunità studentesca. Gli studenti del Nest, dopo essersi incontrati ieri anche con il direttore Nicolli, si sono chiusi nel silenzio. «È un dispiacere enorme per un ragazzo giovane che viene a Trento per un nuovo percorso di vita, pieno di sogni e aspettative - interviene addolorato il Rettore Paolo Collini, che continua -.
È il dolore di un'intera comunità che perde un giovane con tanta voglia di fare e il nostro pensiero, oltre che a lui, va alla famiglia perché sono tragedie difficili e siamo vicini nel cordoglio alla madre, al padre e a sua sorella».
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