
Checco Zalone è lontano ormai da qualche tempo dalle scene e ha stupito tutti il video pubblicato lo scorso 8 marzo per la Giornata internazionale della donna. Si intitola "L'ultimo giorno di patriarcato" ed è un cortometraggio di altissimo livello, diretto da Gennaro Nunziante, ambientato in una città del sud Italia, l'ipotetico San Masculo, dove viene bandito il patriarcato per legge, con relativa affissione della comunicazione della Gazzetta Ufficiale. "Fammi l'ultimo caffè, fallo come piace a me. Stira l'ultima camicia, già mi sento soffocato: è l'ultimo giorno di patriarcato", canta Zalone.
Dal momento dell'abolizione, tutto ciò che nella società degli anni Cinquanta/Sessanta (quando sembra essere stato ambientato il video) era compito delle donne, viene svolto dagli uomini, a partire dalle faccende domestiche. Stirare, cucinare, lavare la casa, diventa obbligo maschile nel paese di San Masculo. E le donne? A quel punto libere di non essere relegate al ruolo di casalinghe, vanno nei bar, escono e non fanno più nulla che prima era in capo a loro. A San Masculo, con la totale abolizione del patriarcato per legge, c'è stato una inversione di ruoli radicale. Si tratta di un video divertente, dalla forte connotazione satirica e ironica, che sempre contraddistingue le opere di Zalone, che manda un messaggio forte e chiaro al femminismo da barricata: l'estremizzazione è sempre dannosa.
Le femministe oltranziste vorrebbero forse l'uomo chiuso in casa a far le faccende, lo vorrebbero ammansito e privato di ogni connotazione maschile, ridotto a blanda e opaca imitazione femminile. Lo vorrebbero asessuato e femminilizzato in un certo senso, appiattendolo sull'altro genere perché identificano in lui il male assoluto di questa società. Ma solo se è bianco e occidentale, perché è lui il vero colpevole di ogni disgrazia di questa sciagurata società. Sono talmente ossessionate dall'idea di abolire il patriarcato, che per altro in Italia non esiste nell'accezione che dicono loro, che non hanno nemmeno capito il video di Zalone, tanto da considerarlo una presa in giro al loro movimento.
L'idea che possa esistere una collaborazione biunivoca non la prendono nemmeno in considerazione. Una donna che cucina per il marito? È patriarcale a prescindere. Un uomo che cucina per la donna? È la giusta vendetta. I rapporti, di qualunque natura essi siano, funzionano quando c'è collaborazione, aiuto reciproco e sostegno. E non è la fine del mondo se è anche la donna a occuparsi dei mestieri di casa, prima o dopo aver lavorato.
È proprio nella parola "anche" il segreto di una società davvero paritaria, in cui dove non arriva, o non può arrivare, uno arriva l'altro. Concetto che tra le righe della è espresso tra una lasagna bruciata e un tappeto sbattuto da un Zalone baffuto in stile Maccio Capatonda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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