Harris a caccia delle donne. Trump punta tutto sui giovani

Nelle ultime ore di campagna i candidati cercano i voti in bilico. Donald mira ai ragazzi della generazione Z: poche chance di studio e alti tassi di suicidio

Harris a caccia delle donne. Trump punta tutto sui giovani
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New York Nel rush finale della campagna elettorale americana i due candidati alla Casa Bianca vanno a caccia di ogni singolo voto, e il divario di genere sembra definire sempre di più la corsa presidenziale. Kamala Harris, con il sostegno al diritto di aborto e non solo, punta sulle donne, mentre Donald Trump corteggia i giovani uomini. La generazione Z - spiega il New York Times - è pronta a mostrare la sua crescente forza politica nelle elezioni del 2024: gli uomini sotto i 30 anni hanno quasi il doppio delle probabilità di essere single rispetto alle donne della stessa età, meno chance di iscriversi all'università rispetto alle generazioni precedenti e tassi di suicidio più elevati. Molti temono per il futuro del Paese, e il tycoon ha attinto a queste ansie con un messaggio ultra-mascolino di forza, che sta funzionando. In quattro anni - mostra un sondaggio del quotidiano - ha ridotto quello che una volta era un margine democratico di 19 punti tra i giovani elettori maschi registrati di circa la metà.

Nell'ultimo weekend elettorale Harris si concentra su Georgia, North Carolina e Michigan, Trump invece batte a tappeto la North Carolina, e poi ancora vola in Virginia, Georgia e Pennsylvania. Questo fa pensare che The Donald tema per la sua tenuta negli stati in bilico del Sud, che per lui rappresentano una vittoria quasi obbligata. D'altronde, secondo Axios, negli ultimi giorni prima del voto il tycoon è ansioso, irrequieto, e tormenta il suo staff con telefonate all'alba o nel cuore della notte.

Intanto i democratici stanno preparando un piano per rispondere a una eventuale dichiarazione di vittoria anticipata da parte di Trump come avvenne del 2020: funzionari della campagna di Harris e del partito hanno spiegato che la strategia prevede appelli «alla pazienza e alla calma» sulle principali piattaforme social e le maggiori reti televisive nel caso il rivale repubblicano facesse qualche annuncio. «Sfortunatamente siamo pronti se lo farà e se proverà a manipolare la stampa e il consenso del popolo americano», ha dichiarato la vicepresidente. «Non appena Trump dichiarerà falsamente di aver vinto, noi saremo pronti ad andare in tv per dire la verità e ad attingere a un'ampia rete di persone che possono usare la loro influenza per confutare le sue bugie», ha aggiunto un alto funzionario del Comitato Nazionale Democratico.

Il New York Times, invece, lancia un appello finale agli elettori e afferma: «Conoscete già Trump, non è adatto a essere presidente, basta guardarlo, ascoltare chi lo conosce meglio. Ha cercato di sovvertire un'elezione e rimane una minaccia per la democrazia. Se sarà rieletto utilizzerà il governo per perseguire gli oppositori e attuare deportazioni di massa, devasterà i poveri, la classe media e i datori di lavoro».

E il dipartimento di Giustizia dell'Arizona ha aperto un'indagine per stabilire se l'attacco del tycoon contro Liz Cheney - quando ha detto che «le devono puntare i fucili addosso» - costituisca una minaccia di morte. L'ex deputata repubblicana, da parte sua, ha chiesto all'ex inquilino della Casa Bianca George W. Bush di far sentire la sua voce e parlare del «pericolo rappresentato da Trump». Durante un'intervista dal vivo per il podcast del New Yorker «Radio Hour», registrata prima dell'attacco del candidato Gop, la figlia dell'ex vicepresidente Dick Cheney ha sottolineato: «Non so perché Bush non si sia ancora pronunciato, ma penso che sia ora, e vorrei che lo facesse».

Il padre dell'ex deputata ha già dato il suo endorsement a Harris, mentre il suo ex boss è rimasto in silenzio. La figlia di Bush, Barbara, invece, all'inizio della settimana ha annunciato che voterà per la candidata democratica.

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