«Ho mal di pancia» e la suora partorisce un bebè

«Ho mal di pancia» e la suora partorisce un bebè

Non c'è più religione (e la cosa si è sempre sapeta...); ma non ci sono più neppure le suore di clausura di una volta (e la cosa si è sempre sospettata...). Ma ora giunge la conferma. Una suora di origine sudamericana, da poco ospite di un convento di clausura della provincia di Macerata, si è presentata nell'ospedale «Bartolomeo Eustachio» di San Severino Marcheha con un «forte mal di pancia» e, poche ore dopo, senza - pare - l'ausilio dello Spirito Santo, ha partorito un bel bebè di 3 chili. A prendere le distanze da «Suor Incinta» è subito arrivata a volo d'angelo (custode) la precisazione della badessa del monastero di Santa Chiara di San Severino, la quale, con la misericordia tipica delle badesse, ha sottolineato: «La neo-mamma non è una suora di clausura». Beh, se non è di «clausura», allora tutto si spiega....

A fare lo scoop a sfondo religioso-ginecologico è stato il quotidiano marchigiano Il Corriere Adriatico, subito ripreso da tutti i giornaloni e i siti specializzati (anche se non si sa bene in cosa...» Secondo quanto riportato dal quotidiano, la suora domenica scorsa sarebbe stata accompagnata al pronto soccorso da alcune consorelle: lamentava un forte mal di pancia, ma dopo un'ecografia è stata subito trasferita in ostetricia dove ha dato alla luce un bambino. La neo mamma avrebbe deciso di tenere il figlio, e ora entrambi dovrebbero essere affidati a una comunità di accoglienza. A San Severino - ha poi opportunamente accertato il corriere.it - i conventi di clausura sono due, Santa Rita e Santa Caterina, ma nella zona ci sono numerose altre strutture religiose. «Dalla direzione ospedaliera - giurano le agenzie di stampa - non vengono conferme ufficiali sul parto della suora, ma da altre fonti si apprende che il bimbo è stato trasferito nell'Ospedale civile di Macerata, mentre la madre è rimasta in ospedale. La suora sarebbe arrivata in un convento del posto nel giugno scorso, quando era già incinta».

Un caso analogo era già accaduto, sempre nelle Marche, nel 2011, con strascichi giudiziari e proteste di piazza per tutto il 2014. All'epoca, una suora congolese di 41 anni, oggi tornata allo stato laicale, diede alla luce una bambina nell'ospedale di Pesaro. La donna era stata stuprata all'estero da un sacerdote straniero, ed era poi stata accolta in un convento marchigiano.

Dopo il parto non aveva riconosciuto la figlia nei tempi stabiliti dalla legge, e la neonata era stata data in affido ad una coppia della provincia di Macerata. La suora ricevette anche una telefonata di congratulazioni dal papa. Del resto una telefonata del Papa, ormai, non si nega a nessuno.

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