Hollywood si riaccende: accordo e sciopero finito (dopo 5 miliardi persi)

Intesa sceneggiatori-studios: limiti all'Ia e più soldi dallo streaming. L'ok di Biden. Ancora fermi gli attori

Hollywood si riaccende: accordo e sciopero finito (dopo 5 miliardi persi)
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Hollywood vede la luce in fondo al tunnel. Dopo quasi cinque mesi gli sceneggiatori e gli studi cinematografici e televisivi hanno trovato un accordo provvisorio aprendo la strada alla fine dello storico sciopero, cominciato a maggio di quest'anno, e che ha paralizzato l'industria dello spettacolo, con set sospesi, promozioni cancellate e decine di migliaia di persone senza lavoro. Il sindacato degli sceneggiatori Writers Guild of America ha spiegato che dopo una maratona di negoziati è stata raggiunta un'intesa con l'associazione che rappresenta i grandi produttori sul nuovo contratto triennale: è ancora definita provvisoria perché deve essere ratificata dalla maggioranza degli iscritti (circa 11.000) tramite un voto online, ma di fatto pone fine alla mobilitazione cominciata il 2 maggio e divenuta uno degli scioperi più lunghi della storia di Hollywood.

«Mi congratulo con la Writers Guild of America e l'Alliance of Motion Picture and Television Producers per aver raggiunto un accordo provvisorio che consentirà agli scrittori di tornare all'importante lavoro di raccontare le storie della nostra nazione, del nostro mondo e di tutti noi», è stato il commento del presidente americano Joe Biden, che oggi sarà in Michigan a sostegno dei lavoratori del settore automobilistico, in sciopero da giorni. «L'accordo non è stato raggiunto facilmente ma è una testimonianza del potere della contrattazione collettiva», ha aggiunto Biden, invitando «tutti i datori di lavoro a ricordare che gli impiegati meritano una congrua parte del valore che il loro lavoro ha contribuito a creare».

La Writers Guild of America (Wga) ha invece inviato una nota ai suoi iscritti affermando che il risultato «è stato possibile grazie alla loro tenace solidarietà e allo straordinario supporto degli altri sindacati dello spettacolo». «Possiamo dire con grande orgoglio che questo accordo è eccezionale - si legge ancora nella lettera - e prevede passi avanti significativi per autori e sceneggiatori di tutti i settori. Quello che resta da fare al nostro staff è assicurarsi che tutto venga messo nero su bianco in modo appropriato. E anche se non vediamo l'ora di condividere con voi i dettagli di ciò che abbiamo ottenuto, non possiamo farlo finché non avremo messo l'ultimo puntino sulle i».

L'intesa non ha posto fine immediatamente allo sciopero, e «nessuno potrà tornare al lavoro finché non sarà espressamente autorizzato dal sindacato», ha precisato la Wga, ma il via libera potrebbe arrivare già oggi. La questione più complessa da articolare sul nuovo contratto sarebbe stata quella dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, ma sembra che gli sceneggiatori alla fine siano stati soddisfatti anche sulle altre richieste avanzate: aumenti della paga minima, garanzie sulla fase di scrittura dei soggetti, percentuali più alte dei diritti d'autore per le opere destinate allo streaming.

Resta invece in sciopero il sindacato degli attori (Sag-Aftra, che rappresenta circa 160.000 persone), con cui i produttori dovranno riaprire il tavolo della contrattazione, saltato a metà luglio. Entrambi gli scioperi di Hollywood sono stati lunghi e costosi, con un impatto economico a livello nazionale di oltre 5 miliardi di dollari, secondo gli esperti.

Anche settori come ristoranti, aziende di servizi e negozi di costumi e altri articoli di scena hanno risentito dell'effetto a catena delle controversie in corso, e di conseguenza hanno dovuto tagliare il personale. Solo a New York, secondo l'Empire State Development, l'interruzione di 11 importanti produzioni ha comportato la perdita di 1,3 miliardi di dollari e 17.000 posti di lavoro.

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