Hong Kong: ora la polizia spara verso i rivoltosi

Hong Kong: ora la polizia spara verso i rivoltosi

Escalation di tensione e violenza tra dimostranti e polizia a Hong Kong, durante la marcia che segna il 12esimo weekend consecutivo di proteste tra dimostranti e polizia dell'ex colonia britannica. Per la prima volta gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e idranti, fino a che un colpo di pistola è stato sparato in aria da un poliziotto.

A provocare la tensione, prima la decisione di diverse centinaia dimostranti di deviare dal lungo percorso autorizzato dalla polizia per fermarsi a protestare sotto la stazione della polizia di Ngau Tau Kok. I manifestanti hanno costruito barricate ammassando dissuasori del traffico e aste di bamboo, mentre dalla stazione sono usciti subito agenti in tenuta anti-sommossa. Poi la polizia ha schierato i camion per le strade di Tsuen Wan, un'area nei Nuovi territori a circa 10 chilometri dal centro di Hong Kong, prima di avvisare la folla che avrebbe usato gli idranti se non si fosse dispersa. Fino a ora, le forze dell'ordine avevano dichiarato di voler utilizzare questa tecnica di dispersione solo in caso di «interruzione su larga scala dell'ordine pubblico».

Migliaia di persone hanno aderito alla manifestazione, mentre è fallito per scarsa partecipazione il tentativo di bloccare il collegamento con l'aeroporto. Tensioni anche tra i residenti e il personale della ferrovia metropolitana (Mtr), che ha interrotto il servizio di trasporto. Oltre a tornare a chiedere il completo ritiro del disegno di legge sull'estradizione, il movimento di protesta contesta anche il piano per l'installazione di «lampioni intelligenti» lungo le strade. Secondo l'amministrazione, i dispositivi servirebbero a rilevare le condizioni del traffico, quelle meteorologiche e altri dati, ma i critici temono violazioni della privacy.

Gli scontri sono avvenuti dopo che nel precedente fine settimana 1,7 milioni di persone avevano marciato

pacificamente contro il governo. Le proteste di massa sono iniziate il 9 giugno contro un disegno di legge che avrebbe consentito l'estradizione nella Cina continentale, dove vige un sistema legale diverso da quello di Hong Kong.

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