Hong Kong vieta i polli di Padova

Focolaio di aviaria in un allevamento veneto: stop importazioni

Hong Kong vieta i polli di Padova

Un focolaio di influenza aviaria è stato rilevato lo scorso 11 settembre in un allevamento di oche e anatre a Sant'Urbano, in provincia di Padova. Ieri le autorità sanitarie di Hong Kong hanno disposto il blocco delle importazioni di pollame e di uova provenienti dalla provincia patavina, dopo l'avviso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale di un'epidemia di influenza aviaria riscontrata negli allevamenti della zona. È l'ennesimo esempio di quanto sia interconnesso il mondo.

I protocolli di sicurezza successivi alla rilevazione del focolaio dell'influenza avaria nell'azienda di Sant'Urbano avevano immediatamente fatto scattare il sequestro dell'allevamento, l'abbattimento e il successivo incenerimento di circa 1.400 capi. E la creazione di due zone di sicurezza concentriche attorno all'azienda, con diversi livelli di restrizione.

La notizia dello scoppio del focolaio era stata poi inserita nella rete internazionale dell'OMS Animale. La cui segnalazione ha quindi amplificato le conseguenze economiche ben al di là dell'area euganea. Un portavoce dell'autorità sanitaria di Hong Kong, citato dall'agenzia governativa cinese Xinhua, ha ricordato che nei primi 6 mesi del 2017 l'import di pollame congelato italiano sia ammontato a circa 1.000 tonnellate nella sola regione di Hong Kong, assieme a circa 15.000 uova. Il divieto all'importazione stabilito dalle autorità cinesi ha validità immediata. L'autorità sanitaria di Hong Kong, ha proseguito il portavoce, «ha contattato le autorità italiane riguardo alla situazione e osserverà con attenzione le informazioni emesse dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale sulle epidemie di influenza aviaria. Azioni appropriate verranno prese in risposta allo sviluppo della situazione».

Il timore per gli allevatori padovani e italiani in generale è che il blocco all'import stabilito da Hong Kong possa ora essere seguito da altri divieti simili di altri Stati.

La Coldiretti di Padova, riconoscendo l'importanza delle misure di contenimento

tempestivamente adottate dalle autorità locali e regionali, ha chiesto che vengano garantite agli allevamenti direttamente o indirettamente impattatati dal focolaio delle forme di risarcimento, attivando i fondi necessari.

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