«Il processo di creazione di un mondo multipolare è in corso, un processo dinamico e irreversibile». Nelle parole di Vladimir Putin al vertice Brics di Kazan c'è tutto il senso dello stesso summit. Nella sua personale lotta contro l'Occidente, il presidente russo cerca alleati di peso tra i paesi più popolosi al mondo come India e Cina e tra quelli emergenti come Brasile e Sud Africa ma anche rinsaldando l'asse del male con l'Iran, come dimostrano le cortesie riservate al presidente Pezeshkian, e ricevendo il venezuelano Maduro, mentre aspetta l'ingresso anche ella Turchia di Erdogan, benché sia membro della Nato.
Tra un'accusa al dollaro, una all'Occidente e strampalate tesi pacifiste, i Brics hanno adottato la dichiarazione finale per «lavorare insieme a formare un sistema internazionale multipolare e più democratico». Nel documento, si chiede che «al Sud Globale sia dato ruolo maggiore a livello globale. Chiediamo una partecipazione più attiva dei Paesi con economie emergenti, per i Paesi in via di sviluppo e per quelli meno sviluppati, nelle strutture e nei processi globali decisionali», si legge. Significative le prese di posizioni sui conflitti in corso. In faccia a Putin, il leader cinese Xi Jinping ha ribadito che «la crisi ucraina si trascina e dobbiamo seguire tre principi: niente allargamento del campo di battaglia, niente escalation dei combattimenti e niente benzina sul fuoco, in modo da calmare la situazione il prima possibile», non esattamente un manifesto di vicinanza allo Zar. L'intera assemblea poi, ha condannato l'attacco di Israele all'ambasciata dell'Iran a Damasco del 1 aprile 2024, con il presidente iraniano Pezeshkian che ha chiesto al gruppo di aiutare a «porre fine alla guerra» a Gaza e in Libano «con tutte le loro capacità collettive e individuali», come se l'Iran stesso non fosse uno degli attori protagonisti del conflitto in Medioriente. Significativo poi il faccia a faccia tra Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi, primo incontro formale da cinque anni, dopo l'intesa sulle dispute di confine in cui i due leader hanno deciso di aumentare la cooperazione tra i due stati.
Attesa per l'incontro privato di oggi tra il segretario generale dell'Onu Guterres (già arrivato ieri a Kazan) e Putin, in cui il tema centrale sarà ovviamente il conflitto in Ucraina.
«Confidiamo che rafforzerà l'appello alla Russia e a Putin affinché fermino completamente e incondizionatamente la brutale aggressione contro il popolo ucraino e si ritirino», ha commentato il portavoce dell'Ue per la politica estera Peter Stano, riguardo ai dubbi diffusi in Occidente per la presenza di Guterres in Russia.
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