I Comuni battono cassa: "Manca un miliardo". Leo: "A breve la soluzione per il Superbonus"

L'Anci: pesano energia, fisco e trasporti. Il viceministro: "Iva da rivedere"

I Comuni battono cassa: "Manca un miliardo". Leo: "A breve la soluzione per il Superbonus"

I comuni battono cassa e chiedono al governo un miliardo di euro per coprire le spese non previste nella manovra. I conti del 2023 rischiano di saltare. L'allarme è contenuto in un documento di dodici pagine consegnate alle commissioni di Bilancio di Camera e Senato nel ciclo di audizioni di venerdì. A preoccupare maggiormente è la crescita dei costi energetici. Anci registra un buco di circa 600 milioni tra i fondi messi a disposizione dal governo (990 milioni) e i 1.600 milioni previsti nelle spese dei comuni per il 2022.

I sindaci denunciano uno «scenario inedito che rischia di aggravarsi attraverso reazioni a catena difficilmente controllabili», tra ritardi di pagamento, messe in mora, default societari, dissesti degli enti. Chiedono di «riattivare un monitoraggio condiviso della situazione dei consumi, dei costi e degli equilibri finanziari degli enti locali». Per il bonus ai dipendenti pubblici nel 2023, i Comuni chiedono un finanziamento di 400 milioni, e altri 80 milioni per compensare lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro, che comporta 300 milioni di entrate potenziali cancellate. Anci denuncia anche l'insufficienza di risorse per assicurare il Fondo di solidarietà comunale 2023: si chiede l'abolizione del taglio della cosiddetta spending rewiew informatica (pari a 100 milioni), il rinforzo del correttivo sul Fondo di 50 milioni e il consolidamento del contributo di 50 milioni a favore dei piccoli Comuni in spopolamento. Una delle voci più difficili è quella del trasporto pubblico locale, per cui i sindaci chiedono non solo un sostegno di 200 milioni ma anche la sospensione delle norme che obbligano gli enti locali ad accantonamenti immediati in caso di perdite delle aziende di cui sono proprietari.

Il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, rassicura invece le imprese sul Superbonus: «Devono essere salvaguardate». Nel giro di un paio di giorni, con il ministro Giancarlo Giorgetti, «dovremo avere delle risposte che verranno calate nell'Aiuti quater. Ovviamente - aggiunge - non verremo in soccorso di coloro i quali hanno tratto profitto da questa situazione». Leo chiede però al sistema bancario di «agevolare le procedure perché non è pensabile che imprese che si sono impegnate si trovino in una situazione di difficoltà finanziaria che sicuramente non è giustificabile». Sempre sul Superbonus, il Tesoro valuta la riapertura dei termini (scaduti il 25 novembre) per presentare le Cilas e beneficiare del vecchio sconto al 110%.

Leo apre poi un altro fronte: «Dovremo andare a rivedere l'Iva» perché «abbiamo tante anomalie, tante impostazioni che non sono in linea con le direttive comunitarie». Intanto Forza Italia si dice rassicurata dalle parole di Giorgetti sulla proroga in manovra del bonus Sud.

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