Zia Aya ha altri tre figli, sono tutti quasi della stessa età di Eitan. Anno più, anno meno. Ma, insieme, da dopo la tragedia del Mottarone, hanno formato una «squadra» meravigliosa fatta di affetto e complicità. I componenti del gruppo, si cercano, giocano, ridono insieme. I tre cuginetti di Eitan hanno capito il momento difficile di quel bimbo che, in un colpo solo, ha perso gli affetti più cari: genitori, fratellino e bisnonni. E allora, eccoli pronti a «sostituirsi» (per quello che è possibile) all'amore di chi, quell'amore, non può più darlo. Perché, purtroppo, non c'è più. Ma zia Aya è perfetta nel suo ruolo di «mamma supplente», Eitan stravede per lei, esattamente come stravede per i cuginetti che hanno preso il posto di quell'unico fratellino, sparito pure nella trappola di quella cabina maledetta. Quando il nonno, alle 11, è arrivato in casa Biran-Nirko, a Pavia, per trascorrere una «giornata serena» insieme a Eitan, nessuno ha sospettato nulla: i cuginetti hanno salutato Eitan raccomandandosi di «tornare puntuale per il gelato». Orario fissato: 18,30. Ma a quell'ora non arriva nessuno. Trascorre un'ora, ancora nessuno. Aya cerca di mettersi in contatto col nonno di Eitan ma non riceve risposta. Capisce che qualcosa non va. Denuncia la scomparsa. Qualche verifica ed ecco la risposta: «Eitan è stato portato in Israele». I cuginetti scoppiano i lacrime: «Non tornerà più a mangiare il gelato con noi?». La mamma cerca di rassicurarli, ma anche lei ha le lacrime agli occhi. Oggi era tutto pronto per il primo giorno di scuola. La maestra e i compagni lo aspettavano con ansia: «Speriamo torni presto, vogliamo giocare con lui».
«È troppo grande il dolore - dice madre Paola Canziani, superiora dell'Istituto Canossiane di Pavia, dove si trova la scuola d'infanzia frequentata da Eitan -. Si muove ancora con il suo girello, per i problemi provocatigli dall'incidente. Ma era sorridente», aggiunge la religiosa. Che non manca di sottolineare il forte legame tra il bambino e la zia: «Le è davvero molto attaccato, per lui è un punto di riferimento fondamentale. Mi provoca un grande dolore pensare che sia stato portato via così».
«Abbiamo appreso con sgomento la notizia del sequestro del piccolo Eitan ed esprimiamo una decisa condanna nei
confronti di questo gravissimo atto che viola le leggi italiane ed internazionali - ha sottolineato il presidente della Comunità ebraica milanese, Milo Hasbani -. L'augurio è che il Tribunale dei minori decida per il meglio».
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