"I dazi? Follia, ma Trump può usarli per negoziare"

Domani a Milano torna la "Ripartenza". Si parla di energia. Nicola Porro: "Dagli Usa un segnale anche all'Europa"

"I dazi? Follia, ma Trump può usarli per negoziare"
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Il ritorno in pompa magna di Donald Trump. La spinta rivoluzionaria di Javier Milei in Argentina. Il vento conservatore che soffia sull'Unione europea. Ma soprattutto l'Italia che da tempo non aveva un premier così considerato all'estero e un governo tanto coeso. Tutto questo con un dossier, che è un Moloch, da smontare: il fallimentare giogo green che l'ideologia ambientalista ci ha messo al collo. Al centro di questa partita, come al centro dell'ottava edizione della Ripartenza, c'è proprio il futuro dell'energia su cui dibatteranno grandi ospiti tra cui Claudio Descalzi (Eni), Riccardo Toto (Renexia Spa) e Simone Demarchi (Axpo Italia). In programma anche tavole rotonde su investimenti e innovazione con player come Simest a Philip Morris Italia. L'appuntamento targato Nicola Porro si terrà domani a Palazzo Castiglioni di Milano.

Porro, l'Ue si è ravveduta sulla politica energetica?

«Il problema non è ravvedersi ma cambiare direzione immediatamente. E in questo momento i prezzi dell'energia in Italia sono talmente alti da uccidere un'azienda al giorno nel totale disinteresse di tutti».

Trump invece si è subito messo all'opera.

«Ha dato un segnale, non solo al mercato, facendo quello che dovrebbe fare l'Europa».

Quest'interventismo darà una mossa a Bruxelles?

«Farà solo finta di moderare le proprie scelte folli. In questo campo c'è troppa un'inerzia. Siamo come una nave da crociera che ha bisogno di tempo per fermarsi. O freni con forza o l'inerzia ti trascina avanti».

I dazi minacciati da Trump sono un problema?

«Per ora l'Europa ha nei confronti dell'America un avanzo commerciale, cioè vendiamo più beni di quanto non ne acquistiamo per 130 miliardi. Esattamente lo stesso rapporto che c'è tra Stati Uniti e Messico. Solo che noi vendiamo beni ad altissimo valore aggiunto».

Da liberale come li valuti?

«In linea di principio sono una follia, sia per chi li subisce sia anche per chi li impone. Vedremo se quello di Trump sarà un atteggiamento concreto o un elemento negoziale».

Germania e Francia tirano giù l'Europa. L'Italia può fare qualcosa?

«In un sistema molto integrato come quello europeo, l'Italia ha, rispetto ad altri Paesi, una capacità produttiva che le permette di essere più resistente. Però è evidente che se i nostri principali clienti non se la passano bene, qualche effetto indesiderato colpirà per forza anche noi».

Due anni di governo Meloni. Che voto gli dai?

«Dieci in politica estera. Sei in politica economica. Otto in politica migratoria».

Perché sei in economia?

«Un governo liberale di destra deve deregolamentare e detassare. L'attuale governo non ha detassato. Anzi, ha aumentato le imposte sulle persone più abbienti».

Ha dato la priorità ai più deboli.

«Questo ha una sua giustificazione sociale. Ma non c'è scusante per non aver reso più semplice la vita a imprese e cittadini».

Sogni la motosega di Milei?

«Assolutamente sì».

Musk e i suoi satelliti sono un pericolo?

«È un pericolo non averli ancora usati. È un pericolo affidarsi a un progetto europeo partito tardi e che promette di lanciare, tra dieci anni, tanti satelliti quanti ne ha lanciati Musk in un solo anno».

Pronostico per il 2025: Trump fermerà le guerre e vivremo felici e contenti?

«No. Però nel suo discorso ha fatto qualcosa che non si vedeva da anni: ha dato un sogno e una prospettiva. Ora vedremo se alle parole seguiranno comportamenti concreti».

Insomma, possiamo essere

ottimisti?

«Negli ultimi vent'anni non è mai successo di avere un governo così solido, autorevole e stabile. Per l'Italia, in un momento storico come questo, è un vantaggio ben superiore alla moneta unica e al rigore fiscale».

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