La notte del ballottaggio nella città del Salento hanno brindato tutti insieme la vittoria del neoeletto sindaco Fabio Vergine: il consigliere regionale del Partito Democratico primo degli eletti in Puglia Donato Metallo, l'assessore regionale al lavoro e all'istruzione voluto da Emiliano il vendoliano Sebastiano Leo, il segretario regionale della Lega senatore Roberto Marti, Paolo Pagliaro consigliere regionale della civica di Raffaele Fitto, e Pippi Mellone il famoso sindaco di Nardò di estrema destra, amico di Emiliano e vicino a Casapound.
E se addirittura Lucca è diventata un caso nazionale per la presenza nella coalizione di centrodestra di esponenti in passato vicino a Casapound, tanto che Enrico Letta ha deciso di chiudere proprio lì la campagna elettorale per i ballottaggi rispolverando come a ogni tornata l'allarme fascismo, su ciò che è accaduto a Galatina tace. Forse esiste una Casapound buona e una cattiva, e quella che si schiera e festeggia con il Pd è certamente quella buona.
Non solo in Salento. C'è un'altra foto che imbarazza il Pd. È quella della vittoria del sindaco della Lega Domi Ciliberti a Castellana Grotte nel barese. Nel suo comitato abbracciati a festeggiare l'elezione del sindaco leghista ci sono l'onorevole del Pd Ubaldo Pagano, fedelissimo di Emiliano, e Nuccio Altieri, massimo esponente della Lega in Puglia e nominato da Salvini Presidente di Invimit, l'agenzia immobiliare del Ministero dell'Economia. Mentre proprio Francesco Boccia, commissario del Pd in Puglia e delfino di Emiliano, continua a tessere l'alleanza con i 5 stelle perché «altrimenti arrivano le destre», promettendo che non ci sarà mai più una grande coalizione.
Ma se fino ad ora il mantra con cui veniva giustificata l'alleanza elettorale con la destra era «sono loro che vengono da noi, per egemonia culturale», sul palco di Castellaneta per il ballottaggio Michele Emiliano ha sfatato ogni tabù: «chiedo a quelli di destra di votare per noi senza fare abiura».
Del resto la stessa Giorgia Meloni a Taranto in piena campagna elettorale per le amministrative aveva annullato il comizio lasciando solo Tajani, preferendo andare in masseria a giocare a burraco con Emiliano.Ma certamente il pericolo fascismo tornerà per le prossime elezioni.
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