La morte a 89 anni del giudice Francesco Saverio Borrelli, il capo del pool di Mani Pulite che legò a sé la lunga e tormentata stagione di Tangentopoli, non poteva lasciare indifferente il mondo politico. Nelle ore successive alla scomparsa dell'ex procuratore aggiunto del Tribunale di Milano, sono fioccati i commenti di alcuni dei protagonisti - diretti o indiretti - della stagione che ha visto il più forte scontro tra politica e giustizia della storia repubblicana. Tra le voci più importanti quelle dei figli di Bettino Craxi, Bobo e Stefania. Fu proprio l'inchiesta di Mani Pulite a sancire la fine dell'esperienza politica dello storico segretario del Psi, coinvolto nelle indagini condotte da Di Pietro, Colombo, Davigo e Boccassini, coordinate proprio da Borrelli.
Stefania Craxi: "Fu il protagonista di una stagione infausta"
"Con lui viene a mancare uno dei protagonisti principali di una stagione infausta della nostra storia repubblicana". Così Stefania Craxi, parlamentare di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Affari esteri del Senato, sul giudice Borrelli. "A dispetto di molte comparse del tempo, compresi taluni suoi compagni magistrati assurti ad eroi e gettatasi nell'agone politico ed alla ricerca di incarichi pubblici, Borrelli scelse con coerenza di vestire solo e sempre la toga e nei recenti anni", il commento della figlia dell'ex leader del Psi.
E ancora: "Pur sempre con reticenza ed omissioni, Borrelli ebbe ad avanzare alcune riflessioni amare sugli effetti prodotti dalle inchieste di Mani pulite. Il tempo, come sempre, pronuncerà parole di verità. Ma la sua dipartita - prosegue la senatrice - porta con sé molti segreti e molti 'detto non detto' che, nonostante il lavoro della storia, resteranno probabilmente celati. Nel momento del dolore e della sofferenza, il silenzio è il rispetto sono pertanto dovuti all'uomo e alla famiglia".
Bobo Craxi: "Borrelli punta di diamante di un colpo di Stato"
Altrettanto velenoso il commento del fratello Bobo Craxi, che ha definito Borrelli "un protagonista della storia di questo Paese. È stato espressione di una funzione di scardinamento delle forze che governavano all'epoca, dopo di che negli anni successivi ha riflettuto sul disastro compiuto. Negli ultimi anni, in un libro, Borrelli dichiarò che 'non valeva la pena di buttare all'aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale'. Insomma, si rese conto da solo del disastro che combinarono", aggiunge Craxi.
"L'Italia uscita da Tangentopoli - conclude l'esponente del Psi - è peggiore di quella che c'era prima. Fu una delle punte di diamante di quello che io considero un colpo di Stato, il sovvertimento di un organo dello Stato da parte di un altro. Dopo di che pace all'anima sua".
Il ricordo di Sgarbi e Cicchitto
Non solo i fratelli Craxi. A commentare la scomparsa di Borrelli, tra gli altri, anche Vittorio Sgarbi e Fabrizio Cicchitto. Ad Adnkronos, il critico d'arte ha detto che Borrelli "È stato popolarissimo, un uomo di straordinaria intelligenza e cultura, l'anti Di Pietro. Anzi, stava a Di Pietro come la Treccani sta a Topolino. Eppure si è fatto sconfiggere proprio da Topolino. Borrelli - aggiunge Sgarbi - è stato un uomo intelligentissimo, coltissimo, grande melomane, che però ha la responsabilità della distruzione della civiltà politica democratica rappresentata dai partiti".
Mentre per l'ex deputato e senatore di Forza Italia e Pdl, "Borrelli fu il leader della magistratura italiana nel periodo di Mani Pulite ma fu anche largamente condizionato dal suo vice D'Ambrosio che difese in modo assai abile le posizioni del Pci-Pds, che pure era coinvolto nel sistema di Tangentopoli come pure gli altri partiti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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