Guai a toccare gli stipendi dei dipendenti della Camera. Dopo il via libera del tetto alle retribuzioni dei lavorati nella Pubblica Amministrazione (fissato a 240mila euro per i funzionari), i dipendenti hanno alzato le barricate e fatto sentire la loro voce di protesta. Ancora non c'è nulla di ufficiale. Nel prossimo ufficio di presidenza della Camera, che si terrà il 18 settembre, sarà all’ordine del giorno la questione dei tetti agli stipendi con la decisione in merito agli scaglioni da adottare. Nella precedente deliberazione, infatti, era stato fissato il tetto massimo di 240mila euro per i funzionari ma era stata lasciata in sospeso la definizione dei tetti per le altre qualifiche, che dovranno però essere definiti in maniera proporzionale. Ma la rivolta è già partita.
Il sindacalista dalla Uil Paolo Chirichilli, intervistato da Repubblica, ha spiegato così le ragioni della sollevazione: "C’è un problema molto grosso di giurisprudenza. Sui 240 mila euro siamo disposti a trattare, ma ricordo che il tetto vale per la PA, mentre gli organi costituzionali sono invitati a risparmiare 50 milioni. E questo perché sono diversi, ad esempio per lo status giuridico dei dipendenti". E poi ancora: "Perché nessuno scrive che c’è chi ha 500 giorni di ferie arretrate? Oppure, prendiamo il caso dei consiglieri parlamentari: hanno la capacità di un notaio o di un avvocato. Se uno studio notarile prende un milione di euro va bene, ma ci si scandalizza per la cifra ragguardevole che percepiscono i consiglieri. Signori, questa è l’istituzione più importante del Paese".
Ha rincarato la dose Anna Danzi, appartenente a una delle undici sigle sindacali di Montecitorio: "Il nostro lavoro richiede una elevata professionalità. Come tutte le cose pregiate, come una Porsche, ha un costo. Nessuno si stupisce se costa di più un diamante di una pietra di scarso pregio", ha detto sempre a Repubblica. 538em;">Come ha ricostruito Gian Antonio Stella sul Corriere, quel tetto di 240 mila euro di stipendio massimo è di 9 mila superiore alla busta paga di Angela Merkel.
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