I gay valgono il 6% "I partiti di destra? Non sono omofobi"

Roma Se ci fosse una lista gay a correre alle prossime elezioni politiche potrebbe addirittura essere l'ago della bilancia. Non solo della sfida alle urne, ma anche della successiva nascita di un governo, visto che tutti i sondaggi prospettano per il post-voto una situazione di stallo parlamentare. A metterlo nero su bianco è una rilevazione di Euromedia Research secondo cui una lista gay porterebbe a casa un risultato del 6,2% con un bacino di interesse del 16%.

E proprio ieri Gaycenter ha presentato il dato a Montecitorio, lanciando un «appello alla politica» affinché inserisca nei programmi elettorali istanze che «da troppo tempo vengono disattese». «In nessun programma elettorale da noi esaminato finora - ha osservato Fabrizio Marrazzo di Gaycenter - ci sono i temi che ci stanno a cuore. Non c'è nulla in M5s e nulla nel centrodestra, per il centrosinistra staremo a vedere. Se le nostre istanze non verranno catalizzate, saremo costretti a valutare per le prossime occasioni». Eppure, stando ai sondaggi di Alessandra Ghisleri, il terreno per una piattaforma gay-friendly anche nei programmi elettorali del centrodestra è ormai fertile. «Non è vero che i partiti di centrodestra sono ostili ai gay», ha affermato Marrazzo, e in effetti anche nei movimenti reputati più conservatori la percentuale di elettori favorevoli ai diritti delle persone omosessuali è superiore o vicina al 50% (solo la Lega fa eccezione col 48,9), con il dato clamoroso di Fratelli d'Italia, i cui elettori si dichiarano sostenitori per il 67,7% dei diritti gay. Più alte le percentuali tra gli elettori del centrosinistra (Pd al 76,2% e Leu all'85,3) e in M5s (79,6%).

Alte anche le percentuali dei favorevoli all'incremento delle misure contro l'omofobia e per la creazione di centri antiviolenza, con l'eccezione della Lega che resta sotto al 50%. Più basse, invece, le percentuali dei favorevoli al matrimonio gay, con la «quarta gamba» unica forza del centrodestra che arriva al 50%.