Caro Alessandro,
la proposta di Beppe Sala fa ridere. Sulla base di quali capacità, esperienze e virtù, Mario Calabresi potrebbe e dovrebbe guidare una metropoli complicata quale è Milano in maniera efficace, efficiente e decorosa? Inoltre, Calabresi, il quale mi sembra abbia declinato l'invito, cosa che non esclude egli possa cambiare idea, dovrebbe essere sostenuto e votato da gente di sinistra, quella stessa sinistra che gli ammazzò il padre, Luigi Calabresi, commissario di polizia impiegato presso la questura di Milano, il quale, il 17 maggio del 1972, intorno alle ore 9 del mattino, fu freddato a colpi di arma da fuoco davanti alla sua abitazione da un commando di due militanti di Lotta Continua. La sinistra gli uccide il babbo, lui se ne dimentica, forse, diventando un giornalista percepito e considerato spiccatamente di sinistra, tanto che Sala lo vedrebbe bene nei panni di sindaco milanese. Ma in che razza di mondo viviamo? E perché i milanesi poi dovrebbero preferire Calabresi? Perché piace a Sala, che sta diventando l'amministratore più avversato della storia della città? Insomma, l'indicazione, ossia il suggerimento ardito, costituisce un pessimo consiglio.
Per quanto riguarda la scelta del candidato del centrodestra, sarebbe più che opportuno cominciare subito a discuterne, allo scopo di non arrivare impreparati dirottando per disperazione sul primo individuo che venga in mente nonché disponibile, diciamo pure sul primo che passa. Ci auguriamo di non ripetere i passati errori, quando si decise di candidare un pediatra brillante ma del tutto nuovo alla politica, il quale, già in campagna elettorale, diede prova di assenza di dimestichezza e forse pure di ingenuità, tanto da rendersi maldestro e a tratti imbarazzante. Ovviamente mi riferisco a Luca Bernardo, che è stato mio medico di riferimento oltre che commentatore scelto da me per Libero sulla base della stima che nutro nei suoi confronti dal punto di vista professionale. Ma l'essere un bravo medico non fa di una persona anche un bravo politico. Chi si distingue in corsia può non distinguersi nei palazzi del potere.
Di certo si tratta di un valore aggiunto, mi riferisco alle competenze mediche, che tuttavia non determina la caratura in ambito politico-istituzionale.Ritengo che sia giunto il tempo di dare spazio alle donne, tocca a loro adesso, è arrivato il loro momento, il loro turno.
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