Il punto chiave dell`accusa lo ha già smontato la Cassazione. Che quasi un anno fa, dissequestrando i pc, ai pm di Firenze ha spiegato che no, la Fondazione Open non poteva considerarsi «un`articolazione di partito». Dettaglio non da poco visto che, crollando questo, franava l`intera inchiesta. Ma ora all`indomani delle elezioni e con una tempistica a dir poco sorprendente, ecco che dalla procura di Firenze, per l`inchiesta sulla Fondazione Open, arriva l`avviso di chiusura indagini, alias il preludio a una richiesta di processo. E com`è noto tra gli indagati, 14 in tutto, ci sono il leader di Italia viva Matteo Renzi, ex premier, senatore di un partito che fa parte della maggioranza di governo; la capogruppo di Iv alla Camera ed ex ministro Maria Elena Boschi; l`ex ministro Pd, Luca Lotti; l`ex presidente di Open, Alberto Bianchi, e l`amico imprenditore dell`ex premier, Marco Carrai. A Renzi, Lotti e Boschi viene contestato il finanziamento illecito. Agli altri, a vario titolo, anche corruzione, riciclaggio e traffico di influenze. A pensar male si fa peccato. Però. Però Renzi non può muovere foglia che qualche procura non si metta subito in moto. È accaduto con la Leopolda, il confronto politico annuale organizzato a Firenze che ha generato proprio l`inchiesta sulla Fondazione Open, «Spazio di libertà», la definiva Renzi nel 2014, l`anno in cui era leader del Pd e premier. «Non è una manifestazione del Pd», diceva, stesso anno, la Boschi. La Fondazione Open, in chiaro, la finanziava. Tutto qui. Ma niente, indagine. E non solo. Persino i finanziatori sono stati scandagliati, uno per uno. Più recentemente, a riprova che a Renzi un`inchiestina non si nega mai, un fascicolo è stato aperto persino sul documentario su Firenze trasmesso in tv con guida l`ex premier. Per non parlare poi delle «attenzioni» ai genitori, papà Tiziano e mamma Laura. Papà Tiziano per la vicenda Consip ha appena ottenuto per la terza volta un risarcimento dal Fatto Quotidiano. Ora l`avviso di chiusura indagini. Il leader Iv la prende con filosofia. «La fine delle indagini sulla vicenda Open - dice - è realmente un`ottima notizia. Dopo due anni di incessanti indagini, perquisizioni giudicate illegittime dalla Cassazione, veline illegalmente passate ai giornali finisce il monologo dell`accusa. Finalmente arriva il momento in cui si passa dalla fogna giustizialista alla civiltà del dibattimento. E lì contano finalmente i fatti e il diritto. Alla fine di questa scandalosa storia emergerà la verità: non c`è nessun finanziamento illecito ai partiti perché tutto è bonificato e tracciato. La Leopolda, del resto, non era la manifestazione di una corrente o di una parte del Pd, ma un luogo di libertà, senza bandiere e con tutti i finanziamenti previsti dalla legge sulle fondazioni».
Infine la stoccata alle toghe politicizzate, come nell`intervento al Senato dello scorso 22 settembre: «Quando il giudice penale vuole decidere le forme della politica siamo davanti a uno sconfinamento pericoloso per la separazione dei poteri. Loro vogliono un processo politico alla politica, noi chiederemo giustizia nelle aule della giustizia». Entro 20 giorni Renzi può chiedere di essere interrogato. L`udienza finale in primavera.
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