"I nostri minerali per più armi. Non sarà una pace ma una pausa"

Il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak: "Decisivo l'incontro di oggi. Trump prevaricatore, ma noi tranquilli"

"I nostri minerali per più armi. Non sarà una pace ma una pausa"
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Mykhailo Podolyak è uno dei consiglieri di Volodymyr Zelensky più fidato e vicino al presidente ucraino. Nell'intervista esclusiva prevede «una pausa» dei combattimenti nel 2025.

Oggi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è a Washington per incontrare Donald Trump e verrà firmato anche l'accordo per le terre rare. Cosa prevede?

«È assolutamente necessario che i due presidenti si incontrino per le tante questioni che si sono accumulate. In particolare sull'appoggio militare e finanziario degli Stati Uniti. L'accordo sulle terre rare cosa può portare all'Ucraina? È importante che una volta firmato vengano sbloccati un volume maggiore di armamenti per la nostra difesa».

Cosa pensa Zelensky dell'atteggiamento del presidente Usa, delle ultime settimane, nei confronti dell'Ucraina?

«Trump e la sua squadra hanno un modo di fare dominante. Utilizzano una comunicazione aggressiva ed esercitano pressioni nelle trattative. Non solo con l'Ucraina, ma anche con gli alleati europei. È uno stile radicalmente diverso rispetto all'amministrazione precedente. Prevaricazione, dichiarazioni anche mediatiche provocatorie, ma noi manteniamo un atteggiamento di tranquillità soprattutto sulle uscite pubbliche. Una cosa sono le dichiarazioni e altro gli accordi con gli Stati Uniti. Se la Russia non sarà costretta a una pace giusta sono ottimista su quello che otterremo nel caso continuasse la guerra».

Trump punta a un cessate il fuoco e congelamento della linea del fronte. Siete disposti ad accettare una soluzione del genere?

«La Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi dell'invasione in larga scala. E per questo non si fermerà. Si può costringerla a fermarsi, ma se capiranno (al Cremlino nda) che li stimolate con la tregua o il congelamento del conflitto e basta non funzionerà. L'alternativa è garantire una serie di strumenti di costrizione per premere sulla Russia».

Significa che una soluzione come nella penisola coreana sul 38° parallelo, che ha congelato fino a oggi il conflitto, non è realizzabile?

«È impossibile, la situazione risulta ben diversa. Se con il cessate il fuoco la Russia si considera vittoriosa e continua a rafforzare il suo esercito, dopo un certo periodo di tempo ricomincerà la terza fase della guerra su una scala più ampia. Si può arrivare al cessate il fuoco se sono previste delle misure di costrizione, in caso di violazione degli accordi, non solo da parte ucraina, ma dai Paesi (europei nda) che devono fornire garanzie di sicurezza. E poi si può arrivare per via diplomatica al riconoscimento del diritto internazionale sui territori».

Quali sono le garanzie di sicurezza?

«Non si tratta solo di forze di pace. Le garanzie devono prevedere: primo, un sistema anti missile e anti aereo, secondo, missili puntati su obiettivi strategici in Russia, terzo, aumento dei fondi per migliorare le forze armate ucraine, quarto, investimenti nella produzione dei nostri armamenti. E la quinta garanzia è il dispiegamento di forze di pace di cui si sta discutendo con Germania, Gran Bretagna, Francia, Svezia, eccetera, che come minimo dovrebbero presidiare le nostre infrastrutture vitali».

Zelensky sarebbe disponibile a sedere attorno a un tavolo negoziale con Putin?

«Lo stesso presidente ha confermato che siamo pronti alle trattative fra Putin e l'Ucraina. Da un lato la Russia-Putin e dall'altro devono essere presenti gli Stati Uniti, l'Europa e l'Ucraina».

Qual è il ruolo che può ricoprire l'Italia e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni?

«Mi piace molto la posizione della signora Meloni. Capisce perfettamente gli aspetti di questa guerra e i rischi che comporta per l'Europa. La sua leadership è forte e il fatto che viene percepita positivamente negli Stati Uniti rappresenta un elemento importante. Può favorire la fine della guerra e anche rafforzare la sovranità e l'indipendenza dell'Europa. L'Italia è in grado di assumere una funzione di guida come stanno tentando di fare Macron in Francia e Merz, che prova a formare il nuovo governo in Germania».

Il

2025 sarà il quarto anno di guerra o il primo di pace?

«La guerra non finirà, ma ci sarà una pausa. Se otterremo questa pausa e la fine della legge marziale potremo indire le elezioni parlamenti e presidenziali».

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