Il premier è Schoof. "Sarò autonomo"

I Paesi Bassi dopo la fine dell'era Rutte

Il premier è Schoof. "Sarò autonomo"
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«Non sono il primo ministro del Pvv, sono il primo ministro di quattro partiti». È partita con questa avvertenza l'avventura di Dick Schoof, premier designato dei Pesi Bassi, scelto dalla nuova coalizione che comprende il controverso partito di estrema destra Pvv guidato da Geert Wilders. Gli altri partiti che compongono l'alleanza di governo sono il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd), la formazione di centrodestra a cui appartiene di Mark Rutte, permier uscente rimasto in carica per tredici anni; il Movimento civico-contadino (Bbb), populista; e i centristi del Nuovo contratto sociale (Nsc).

Schoof, 67 anni, è attualmente il più alto funzionario del ministero della Giustizia e della Sicurezza. In precedenza è stato a capo del servizio di intelligence Aivd, coordinatore nazionale per l'antiterrorismo e la sicurezza (Nctv) e direttore del Servizio di immigrazione e naturalizzazione (Ind). Schoof ha detto in conferenza stampa di essere senza partito, avendo cancellato la sua adesione al Partito del lavoro PvdA nel 2021 per mancanza di affinità.

Il leader vero del governo sarà in realtà proprio Wilders, noto per le sue posizioni anti-islamiche, che ha vinto le elezioni dello scorso 22 novembre ottenendo il 23,49 per cento dei voti e 37 seggi in Parlamento. ma ha impiegato sei mesi per perfezionare l'accordo con Vvd (24 seggi), Nsc (20) e Bbb (7) che consente alla maggioranza di avere 88 seggi su 150. I quattro leader puntano a selezionare una squadra di ministri per formare un gabinetto di tecnocrati nel corso del prossimo mese e per questo una figura super partes e un profilo di servitore dello Stato come Schoof rappresenta un affidabile garante. Del resto è stato lo stesso Wilders. già condannato per insulti ai marocchini, ha dovuto rinunciare a rivestire personalmente il ruolo di premier per non irritare i suoi partner di coalizione.

Nel programma della coalizione ci sono regole restrittive sui richiedenti asilo, l'eliminazione del ricongiungimento familiare per i rifugiati e la riduzione del numero di studenti internazionali che studiano nel Paese.

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