I partiti pressano Draghi: stop a Iva e speculazioni

Anche Patuanelli apre a uno scostamento. Il governo studia un intervento sulle accise

I partiti pressano Draghi: stop a Iva e speculazioni

Il governo si muove su tre fronti per contenere l'aumento dei prezzi di carburanti e materie prime. Il primo è la riduzione (fino all'azzeramento) della dipendenza energetica dal gas russo. Il secondo fronte aperto è la guerra alla speculazione. Ed infine, si sta studiando, come chiede anche Forza Italia, una sforbiciata alle accise.

A mettere sul tavolo il tema della spirale speculativa sui prezzi dei carburanti è il ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani che avverte: «Il mercato specula, ed è lo stesso motivo per cui ci troviamo la benzina al prezzo di 2,20 e non so perché. Qui siamo in presenza di una colossale truffa, che viene dal nervosismo che continuo ironicamente a menzionare, che è fatta a spese delle imprese e dei cittadini». Parole che spingono Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta per la tutela dei consumatori, a chiedere un'audizione del ministro: «Cingolani venga a spiegare le sue preoccupanti affermazioni sulla truffa colossale in materia di rincari dei carburanti. Proporrò alla Commissione per la tutela dei consumatori di ascoltarlo al più presto e di svolgere i necessari approfondimenti». Forza Italia insiste su un punto: «Taglio delle accise per tutelare famiglie e imprese», rilancia Antonio Tajani.

Per il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non c'è altra strada che «un nuovo scostamento di bilancio per bloccare i rincari». Idea ribadita ieri dal ministro Stefano Patuanelli: «Credo sia più che giustificato e necessario». Il leader della Lega Matteo Salvini suggerisce di intervenire anche sull'Iva: «Abbiamo chiesto a Draghi di intervenire subito, con tutti i soldi necessari, bloccando Iva e accise, e sospendendo restrizioni e divieti che ostacolano il lavoro, a partire dal super green pass. E all'Europa di sospendere tutte quelle sue regole che strangolano famiglie e imprese». Dal fronte dell'opposizione Giorgia Meloni incalza: «Non c'è più un minuto da perdere, non fermare gli speculatori significa fare il loro gioco. Il governo intervenga». Mentre Enrico Letta propone un «assegno energetico» per famiglie e imprese e sprona l'esecutivo a usare il pugno duro contro le speculazioni: «Questi aumenti sono una truffa perché sono aumenti talmente smisurati che non hanno un senso logico ed economico. Rispetto a questi aumenti smisurati il governo deve intervenire esattamente come si interviene davanti ad una truffa, quindi bisogna intervenire a gamba tesa. Chi paga di più sono le parti più deboli della nostra società non bisogna permettere questo aumento smisurato».

L'altro binario su cui lavora l'esecutivo è la riduzione della dipendenza energetica dal gas russo. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio in missione in Angola annuncia: «Accresceremo la partnership energetica anche con l'Angola. Nei prossimi due mesi dimezzeremo la nostra dipendenza energetica dalla Russia, grazie alla disponibilità che ci hanno dato Algeria, Qatar, Repubblica del Congo e Angola nell'aumentare le forniture.

Per l'inverno del 2022 si prevede una situazione addirittura migliore che ci permetterebbe di resistere ai ricatti di Mosca».

Oggi intanto si fermano gli autotrasportatori. Il governo deve agire in fretta per evitare una spirale pericolosa.

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