I pm di sinistra agitano le manette: "Razzismo? Non è opinione, ma crimine"

I pm di Area, gruppo "di sinistra" delle toghe, e l'Anm sull'aggressione a Daisy: "La magistratura italiana valuterà con la massima attenzione"

I pm di sinistra agitano le manette: "Razzismo? Non è opinione, ma crimine"

I numeri, a dire il vero, dicono che l'emergenza vera è quella dei crimini commessi dagli immigrati. Lo dicono i dati, non la cronaca (molto) mediatica. Negli ultimi tre giorni sono stati arrestati 95 stranieri per vari reati e altri 415 sono stati denunciati. Significa una media di trenta ogni giorno in manette. Mica bazzecole. Eppure da qualche giorno non si fa che parlare di razzismo. I casi di aggressioni, lancio di uova, le pallottole di gomma lanciate contro migranti e persone di colore sono deprecabili. E da condannare. "Ogni aggressione va punita e condannata, sono e sarò sempre a fianco di chi subisce violenza", ha chiarito oggi Salvini nel fare tutti i suoi auguri alla atleta azzurra nella speranza di vederla "gareggiare al più presto". Da qui a parlare di allarme ce ne passa. Ma la politica, si sa, si ciba pure di questo. Bisogna accettarlo.

È più strano quando a intervenire in questo campo sono i magistrati. Eppure non è mancato neppure O meglio, per essere precisi, del coordinamento di Area Democratica per la Giustizia. Ovvero il gruppo di pm che raduna le toghe "di sinistra". I quali sostengono che di fronte al "moltiplicarsi" di "gravi episodi di violenza" determinati "da odio razziale" i "magistrati non possono essere indifferenti". "Il razzismo – dicono - non è un'opinione, è un crimine che inquina le falde della conoscenza e della cultura".

Per questo, poiché l'oggi "preoccupa e inquieta", i pm di Area invitano tutte le toghe a serrare i ranghi e apprezzano "sensibilità di molti uffici giudiziari nel contrastare i purtroppo frequenti episodi di razzismo che si stanno moltiplicando nel nostro Paese". Tra queste, ricordano l'iniziativa anti razzismo della procura di Torino, "La propaganda di idee fondate sull'odio razziale – scrivono da Area - è un delitto e l'odio etnico, razziale o religioso costituisce un'aggravante".

L'Anm, invece, non attende neppure la fine delle indagini ed emette subito la sua sentenza: "La cronaca degli ultimi giorni - dichiara il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci - riporta un susseguirsi di episodi di violenza, fino all'omicidio, ai danni di migranti o cittadini italiani di origine straniera e dunque determinati da motivi razziali". Viene da chiedersi: quindi per l'Anm "reato contro uno straniero" è necessariamente uguale a "razzismo"? Senza neppure attendere la fine delle indagini? Chissà. Di certo Francesco Minisci a voce dell'Associazione esprime "grande preoccupazione per questi accadimenti, in alcuni casi totalmente gratuiti e in altri frutto di inammissibile e pericolosa giustizia privata, trattandosi peraltro di fatti per i quali la legge prevede specifiche aggravanti, a dimostrazione del fatto che sono episodi di estrema gravità che, come sempre, la magistratura italiana valuterà con la massima attenzione".

Unica voce fuori dal coro quella di magistratura indipendente: "È eccessivo l'allarme lanciato dal presidente dell'Anm, Francesco Minisci.

Non esiste, allo stato, un'emergenza razzismo in Italia"., ha detto Antonio Racanelli segretario generale di Magistratura indipendente. "Certe dichiarazioni anche, da parti opposte, alimentano solo polemiche e rischiano di essere strumentalizzate".

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