I presidi: "Serve la polizia". Test rapidi per prof e studenti

Mancano più di due milioni di banchi e migliaia di cattedre ancora scoperte. I fragili sono già oltre 80mila

I presidi: "Serve la polizia". Test rapidi per prof e studenti

Troppa calca all'ingresso e all'uscita delle scuole e sui mezzi pubblici. A lanciare l'allarme è Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, che ancora una volta evidenzia la difficoltà di gestire migliaia di alunni nel rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus.

«Siamo normalmente preoccupati. Il problema vero è rappresentato da quello che avviene fuori dagli istituti scolastici prima di entrare in classe o sui mezzi di trasporto», avverte Giannelli che chiede sostegno per i controlli. «Abbiamo bisogno di personale che vigili, monitori il rispetto del distanziamento: polizia locale, volontari della Croce Rossa, associazione nazionale dei carabinieri, volontariato si mobilitino. Da soli non ce la facciamo».

Sul fronte contenimento del coronavirus un passo avanti potrebbe essere rappresentato dall'introduzione dei test rapidi anche a scuola per tutti: docenti e alunni, come preannunciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ne ha evidenziato l'efficacia in porti ed aeroporti. I test rapidi sono uno strumento importante a disposizione in tempi brevissimi, assicura il direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.

«Entro questo fine settimana daremo il via alla validazione del test salivare. Importante per due motivi: è poco invasivo e assolutamente affidabile per l'attività di screening», ha confermato Vaia.

«Non deve essere preso come un dispositivo miracoloso lo standard rimane il test molecolare, ma nelle comunità scolastiche è importante intercettare il caso positivo asintomatico.- ha precisato- Il test salivare diventa importante anche perché non va ripetuto: la saliva viene prelevata in un'unica soluzione e usata per avere la conferma del risultato». Presto in arrivo anche «laboratori mobili» per fare test dove occorre. I kit sperimentati allo Spallanzani danno una risposta in pochi minuti che poi va validata. Saranno usati anche dalla medicina territoriale del Lazio per intervenire in maniera rapida in sospetti focolai.

Negli istituti scolastici però le difficoltà crescono a valanga. Giannelli ha ribadito che la consegna dei banchi va a rilento. «È necessario accelerare. Siamo fuori dai tempi indicati -spiega-Ad oggi ne sono stati consegnati circa 200mila, ne mancano 2milioni e 400mila. In base a quanto promesso per rispettare la scadenza del 31 ottobre ne andrebbero consegnati 800mila ogni venti giorni. Dunque siamo già fuori di 600mila unità».

Mancano anche migliaia di docenti ed non èancora chiaro quanto peseranno i cosiddetti fragili. I conti del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina infatti erano assolutamente troppo ottimistici: tra le 200 e 300 unità. Non ci sono ancora cifre ufficiali ma gli inidonei all'insegnamento sarebbero già almeno 80mila tra i docenti e 20mila tra gli del personale Ata. Ovvero circa altre 100 mila supplenze

La situazione più pesante nel settore del sostegno: in nidi e materne manca oltre il 50 per cento dell'organico di sostegno; nella scuola primaria l'80; così come alle superiori. Record negativo per le medie: oltre il 90 per cento dei posti sostegno scoperti.

Oggi tornano a scuola anche Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia.

Ma sono tanti gli istituti o addirittura i comuni che hanno rimandato di nuovo l'inizio delle lezioni sia per carenza di personale e spazi sia per rischio covid come Montesarchio in Campania e Sellia marina in Calabria. E sulle teste delle famiglie piovono oggi e domani pure 2 giorni di sciopero proclamato dai sindacati di base.

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