I primi Atacms sulla Russia. Mosca: "Pronti all'atomica"

Kiev colpisce con i missili Usa nella regione di Bryansk. Lo Zar: "Useremo il nucleare se noi e la Bielorussia saremo minacciati"

I primi Atacms sulla Russia. Mosca: "Pronti all'atomica"
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È stato il blogger di guerra Yuriy Butusov a dare per primo la notizia, pubblicandola all'alba sulla piattaforma Censor. Un paio d'ore più tardi l'assistente al segretario di Stato americano Blinken per gli affari dell'emisfero occidentale, Brian Nichols, ha confermato l'informazione nel corso di un'intervista alla tv brasiliana Globo. I crismi dell'ufficialità ci sono tutti: le forze armate ucraine hanno colpito per la prima volta il territorio russo con missili Atacms, sferrando l'attacco su un arsenale vicino alla città di Karachev (130 km dal confine), nella regione di Bryansk.

È accaduto attorno alle 3,30 di martedì (l'1,30 in Italia) e i vettori utilizzati sono stati almeno sei. Secondo quanto poi affermato da Mosca le difese aeree russe hanno abbattuto cinque missili e danneggiato uno, i cui frammenti sono caduti sulla struttura militare. Il ministero ha riferito che l'incendio provocato dai rottami è stato rapidamente spento e che non ci sono state vittime o danni. Negli ultimi mesi le forze ucraine avevano più volte bombardato depositi di munizioni con l'impiego di droni in varie regioni della Russia, compresa quella di Bryansk il 9 ottobre scorso. Ieri tuttavia l'asticella si è alzata, e di molto.

In giornata anche Kiev, attraverso un comunicato del comando militare e un messaggio di Volodymyr Zelensky, ha ratificato la notizia della sperimentazione degli Atacms (e a breve dei Neptune a lungo raggio di produzione locale), provocando la dura reazione del Cremlino: «La decisione degli Stati Uniti di approvare tali attacchi è sconsiderata, ci riserveremo di rispondere». Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov è andato ben oltre, sostenendo che nel Bryansk non sono state utilizzate solo armi made in Usa, ma che «senza il controllo e la presenza di tecnici americani, è impossibile usare missili ad alta tecnologia. Washington vuole a tutti i costi provocare l'escalation». Lavrov ha anche invitato l'Occidente a leggere con attenzione i dettagli della nuova e aggiornata dottrina nucleare di Mosca. Nel documento, firmato proprio ieri da Vladimir Putin, la Federazione Russa ha abbassato la soglia per un attacco nucleare e «si riserva il diritto di utilizzare armi atomiche in caso di aggressione con armi convenzionali contro di essa e contro la Bielorussia, tali da creare una minaccia critica alla loro sovranità o integrità territoriale da parte di uno Stato non nucleare, ma sostenuto da una potenza nucleare». Parole che sembrano cucite come un abito di sartoria per l'Ucraina e per i Paesi che sostengono Kiev. Parallelamente in Russia è stata avviata la produzione in serie di rifugi mobili che forniranno protezione contro varie minacce, incluse le esplosioni nucleari. La creazione del primo rifugio è iniziata nella regione di Nizhny Novgorod.

Putin minaccia, si protegge, ma reagirà, e gli alleati di Zelensky si trovano ora più che mai nella circostanza necessaria di dover rafforzare sempre più la potenza di fuoco di Kiev per frenare la reazione dell'orso russo. Sotto questo aspetto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha garantito che nei prossimi mesi «i Mirage voleranno nei cieli ucraini», e l'omologa tedesca Baerbock sta provando in ogni modo a convincere il cancelliere Scholz a fornire i missili Taurus, soprattutto dopo le consegne britanniche e francesi di vettori Storm Shadow e Scalp. Intanto a Kiev è arrivata la premier danese Mette Frederiksen, che ha promesso a Zelensky l'invio a breve di altri dodici esemplari di caccia F-16 oltre ai sei già in dotazione.

Sul campo, nella giornata 1.

000 dall'inizio del conflitto, l'esercito russo è avanzato in varie direzioni; si sono registrati 143 scontri di combattimento e circa 5mila bombardamenti. In serata i russi hanno attaccato nuovamente gli oblast di Kiev e Sumy con droni Shahed. A Glukov (Sumy) il raid ha provocato la morte di una donna e dei suoi due figli, uno (Nikita) di appena 7 anni.

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