Il punto saliente del bilaterale italo-romeno che si è tenuto ieri a Roma è l'accordo sulla gestione dei detenuti condannati in via definitiva e che possono d'ora in avanti scontare la pena nel Paese d'origine. Un punto essenziale soprattutto nel momento in cui è di estrema attualità la condizione carceraria di italiani all'estero con i casi di Ilaria Salis (Ungheria) e Filippo Mosca, detenuto proprio in Romania e al quale sono stati ultimamente negati gli arresti domiciliari.
«Ringrazio il primo ministro Ciolacu per la grande disponibilità in materia di giustizia - afferma la stessa Meloni al termine del bilaterale -: sono tanti i punti condivisi, penso a esempio che sia importante tra le sfide che ci diamo quella che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel paese di origine».
L'accordo sulla detenzione nel Paese d'origine è uno degli accordi sottoscritti dalla Meloni insieme con il primo ministro romeno Marcel Ciolacu. Al bilaterale hanno partecipato i rispettivi ministri degli Esteri, Antonio Tajani e Luminita Odobescu; dell'Interno, Matteo Piantedosi e Catalin Predoiu; della Difesa, anche se in questo caso non sarà presente Guido Crosetto a causa delle sue condizioni di salute, e Angel Tilvar; Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso e Radu Oprea, Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e Sebastian Burduja, Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini e Sorin-Mihai Grindeanu.
Il bilancio è di sette memorandum sottoscritti. Oltre ai settori economici, gli accordi sono relativi alla difesa, alla cooperazione di polizia, alla giustizia, alla cooperazione nel settore dell'energia nucleare, alla cybersicurezza, al turismo, alla protezione civile, e alla formazione del personale amministrativo degli uffici pubblici.
«L'Italia è secondo cliente e secondo fornitore della Romania, ed è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate - spiega la Meloni -. Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana, che conta oltre 50mila aziende, è un segno tangibile di come i nostri rapporti siano estremamente intensi. La presenza italiana è una presenza fondamentale in tanti comparti, soprattutto quelli strategici, dall'energia alle grandi infrastrutture, agroalimentare, servizi bancari, la sanità». Anche la presenza romena nel nostro Paese ha un suo record. Si tratta infatti, sottolinea la premier, della più numerosa comunità straniera residente da noi (oltre un milione di persone).
Tra gli accordi raggiunti, però, è proprio quello sulla giustizia a rappresentare un traguardo politico importante, salutato con favore da molti esponenti della maggioranza di governo. «L'accordo che prevede che i detenuti condannati in via definitiva nelle rispettive nazioni scontino la pena nei propri Paesi di origine - commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti - è da sempre un punto programmatico della politica di Fratelli d'Italia.
Sono certo che questo accordo avrà un'incidenza rilevante sia sotto il profilo della sicurezza nazionale, sia riguardo al sovraffollamento carcerario, che è una delle principali problematiche del sistema penitenziario italiano».
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