I sindacati di Bankitalia protestano per lo yogurt

La paradossale battaglia della sigla dei dipendenti: "In mensa ci sono solo due gusti, fragola e banana"

I sindacati di Bankitalia protestano per lo yogurt
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«Fragola o banana?». Decisioni tremende. Abituati a esaminare la complessità del sistema finanziario, stavolta i dipendenti della Banca d'Italia si sarebbero trovati di fronte a una scelta indigesta, nel vero senso della parola: quella sul menù della mensa aziendale. Paradossale a sapersi. Ritenuti comunemente tra i più coccolati d'Italia, i lavoratori dell'istituto guidato dal governatore Fabio Panetta lamentano infatti un «degrado progressivo» nei servizi di ristorazione a loro dedicati, anche a motivo di «uno stato di abbandono totale da parte delle imprese fornitrici».

A servire in tavola la protesta agostana è stato, per l'esattezza, il sindacato indipendente Sibc, che in un volantino rilanciato in primis dalla testata Open ha dato voce a una serie di rimostranze. «In una delle mense della circoscrizione Sud si legge nel comunicato diffuso in rete - i colleghi che fruiscono della mensa si trovano davanti possibilità di scelta ormai limitate a verdure congelate con preparazioni approssimative, sughi in prevalenza pronti o la sempiterna pasta al pomodoro «fresco» (forse...), materie prime di qualità medio-bassa, frutta quasi mai di stagione». E mica è finita. Il sindacato che raggruppa alcuni dipendenti di Bankitalia ha infatti rincarato: «Emblematica la scelta dello yogurt, da mesi limitato ai gusti fragola o banana, con annessa risatina rassegnata degli addetti». Nella medesima circoscrizione Sud, i presunti disservizi riguarderebbero anche il personale incaricato di sfamare i lavoratori della banca centrale italiana, che in alcune occasioni sempre secondo quanto riportato - si sarebbero pure trovati a desinare con la cucina chiusa anzitempo. «In quella mensa capita anche di vedere il cuoco abbandonare la cucina alle 13.15 (Schettino al confronto era uno tosto), lasciando utenti basiti e colleghi addetti alla distribuzione alle prese con pasti freddi e rimanenze da smaltire», ha scritto ancora il sindacato indipendente Sibc, non senza ironia sulle condizioni contestate. La stessa irriverenza è stata quindi riservata ai vertici dell'Istituto centrale. «E i controlli della Banca sulla qualità del servizio, compresa l'applicazione delle eventuali penalità, vengono svolti ancora o sono anch'essi in stand-by in attesa di decisioni?», si legge. E ancora: «In attesa di conoscere chi metterà la faccia sulle scelte definitive in merito al destino delle mense di Filiale, i colleghi si chiedono cosa mangeranno fino al 31 dicembre. Intanto, da Bankitalia nessun commento. L'impressione è che il caso venga considerato alla stregua di una delle tante vertenze da gestire eventualmente nelle opportune sedi.

Per quanto singolare, la situazione lamentata solletica però la fantasia: sono i signori dipendenti a pretendere troppo o è la Banca a dovere loro un trattamento migliore? In un altro recente comunicato, peraltro, il Sibc ha fatto le pulci pure sui condizionatori, dopo la decisione di stabilire una temperatura «non inferiore» ai 27 gradi in prossimità delle postazioni di lavoro. «Grande novità offerta gratuitamente dalla Banca: la sauna integrata in ufficio», ha commentato con tono sarcastico il sindacato.

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