Io mi rendo conto di essere fuori dal mondo. O no, siccome non sono un multimiliardario sono troppo nel mondo, e non mi rendo conto che superata una certa ricchezza ci si annoia, e come Jeff Bezos, il proprietario di Amazon e uomo più ricco del mondo, si vuole andare nello spazio, per inaugurare l'era del turismo spaziale. Bezos, con la sua Blue Origin, ha programmato il suo viaggio nello spazio (non è proprio spazio ma sono cento chilometri di altezza, abbastanza da vedere la Terra come fossimo in orbita) il prossimo 20 luglio, ma che succede? Che ti arriva Richard Branson, miliardario britannico, a romperti le uova spaziali nel paniere, e annuncia che sarà lui a essere sparato per primo, l'11 luglio, con la sua Virgin Galactic. Jeff non deve averla presa molto bene.
In ogni caso, vi ricordate la corsa allo spazio tra Usa e Urss? Adesso la corsa è tra miliardari, a chi ce l'ha più lungo, il razzo. Tant'è che, stranamente, in questa gara non c'è Elon Musk, strano no? Lui, il fondatore della SpaceX, di cui ormai si serve la Nasa, non è interessato a battere gli altri due? No, perché per Musk cento chilometri sono pochi, una bazzecola, non ci si mette neppure.
Mentre Bezos e Branson con i loro razzi andranno appunto a fare i turisti fino a cento chilometri (convenzionale inizio dello spazio, chiamato linea di Karman, mentre tecnicamente neppure la Stazione Spaziale Internazionale è nello spazio, essendo ancora nell'orbita terrestre e dentro il suo campo magnetico che protegge gli astronauti dalle radiazioni), Elon punta direttamente a portare turisti sulla Luna e su Marte (e anche qui si sono già prenotati in molti). In ogni caso i due miliardari saranno i primi a fare gli astroturisti, perché c'è una lunga lista, da Lady Gaga a Leonardo DiCaprio: se vi interessa, un biglietto costa duecentocinquantamila dollari (il prezzo si è abbassato molto, fino a dieci anni fa era di venti milioni di dollari).
Non vi sembrino cose troppo fantascientifiche e lontane, il turismo spaziale nel giro di un decennio sarà sempre più diffuso (si considera che entro il 2030 genererà entrate per una decina di miliardi di dollari) e Branson vuole aprire uno spazioporto anche a Grottaglie, in provincia di Taranto. Una cosa è sicura: io non ci andrò.
Anche perché se per caso in questo decennio dovesse per qualche motivo improbabile entrarmi qualche decina di milioni di dollari (magari scrivo un bestseller, oppure il Giornale decide di pagarmi di più), non ho dubbi su cosa fare con i miei soldi: stare con i piedi per terra e diventare Batman.
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